Travis King, il soldato statunitense che entrò illegalmente in Corea del Nord, è stato condannato a un anno e congedato dall’esercito
Il soldato statunitense Travis King, che nel settembre del 2023 era stato rimpatriato dopo essere entrato illegalmente in Corea del Nord due mesi prima, è stato condannato a un anno di reclusione per diserzione e congedato dall’esercito con disonore, alla fine di un’udienza a Fort Bliss, in Texas. I suoi avvocati hanno detto che è tornato in libertà per buona condotta e per aver già scontato la pena, dal momento che aveva già trascorso in carcere 338 giorni negli Stati Uniti e altri 63 giorni in Corea del Nord. King si è dichiarato colpevole rispetto all’accusa di diserzione, a quella di aggressione a un sottufficiale, e a tre capi di imputazione per disobbedienza a un ufficiale.
La storia di King, che era arruolato nell’esercito dal 2021, era stata molto seguita dai media fin da quando a luglio del 2023 lui aveva attraversato illegalmente la zona demilitarizzata che separa la Corea del Sud dalla Corea del Nord, dove era stato arrestato. In Corea del Sud stava scontando una pena per aggressione e distruzione di proprietà pubblica, ma era fuggito mentre era in attesa di essere trasferito negli Stati Uniti, dove avrebbe affrontato un processo.
A settembre, dopo lunghe trattative diplomatiche che avevano coinvolto il governo svedese, dalla Corea del Nord King era stato quindi riportato negli Stati Uniti, dove era stato accusato di diserzione, aggressione, possesso illegale di alcol, false dichiarazioni e possesso di materiale pedopornografico. I suoi avvocati difensori hanno detto che King aveva avuto problemi di adattamento all’interno della sua unità nell’esercito, e che aveva subìto atti di razzismo.
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