Un gruppo di attivisti contrari alla pena di morte protesta contro la condanna di Khalil Divine Black Sun Allah a Columbia, 19 settembre (AP Photo/ Jeffrey Collins)

La condanna a morte eseguita in South Carolina nonostante una ritrattazione

Negli scorsi giorni l'uomo che aveva accusato di rapina e omicidio Khalil Divine Black Sun Allah aveva cambiato versione, ma non è servito

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Nella notte italiana tra venerdì e sabato è stata eseguita in South Carolina, negli Stati Uniti, la condanna a morte di Khalil Divine Black Sun Allah, la prima nello stato da 13 anni a questa parte. Allah era stato condannato per rapina a mano armata e omicidio nel 1997, principalmente sulla base della testimonianza di Steven Golden, un suo amico imputato nello stesso processo: negli ultimi giorni il suo caso aveva fatto discutere ed era stato esaminato anche dalla Corte suprema dello stato soprattutto perché Golden aveva ritrattato.

Allah, che ai tempi era noto come Freddie Owens, aveva 46 anni. È stato ucciso con un’iniezione letale in un carcere della città di Columbia davanti a tre testimoni, tra cui il giornalista di Fox Carolina Justin Dougherty. Era stato condannato quando ne aveva 19 con l’accusa di aver rapinato un minimarket e ucciso la commessa del negozio, Irene Graves.

Pochi giorni prima di quello in cui era stata programmata l’esecuzione, Golden tuttavia aveva fatto una nuova deposizione in cui ritrattava completamente la sua testimonianza originale: aveva detto che il giorno della rapina Allah non era presente e aveva sostenuto di aver protetto il vero colpevole per paura di ripercussioni. Ha anche detto di aver accusato Allah perché convinto dal pubblico ministero, per tutelarsi.

Una delle attiviste mostra una foto di Khalil Divine Black Sun Allah, chiedendo la commutazione della pena. Columbia, 20 settembre (AP Photo/ Chris Carlson)

Alla luce della nuova deposizione di Golden, che comunque non ha indicato l’altro presunto colpevole a cui faceva riferimento, gli avvocati di Allah avevano chiesto alla Corte suprema dello stato di rimandare l’esecuzione della pena. Secondo i giudici la nuova testimonianza però non era sufficiente a mettere in dubbio la legittimità della condanna di Allah, che era sostenuta anche da altre prove a suo carico. Il governatore Henry McMaster, un Repubblicano, si è a sua volta rifiutato di commutare la pena di morte in un ergastolo.

L’esecuzione della condanna di Allah era stata rimandata per anni a causa della mancanza di sostanze letali impiegate per l’iniezione, che sono diventate più difficili da reperire per via della scelta dei principali produttori di non venderle a chi vuole usarle per questo scopo. Avrebbe potuto scegliere di essere ucciso con l’iniezione, con la sedia elettrica o da un plotone di esecuzione, ma aveva affidato la decisione al suo avvocato, che aveva scelto la prima soluzione.

Nella storia recente del South Carolina nessun governatore ha stabilito di ridurre la pena da una condanna di morte all’ergastolo. Fuori dal carcere durante l’esecuzione di Allah c’è stata una protesta di un gruppo di attivisti contrari alla pena di morte.

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