Una persona è morta e altre sono disperse a causa delle alluvioni nella zona del Giappone colpita dal forte terremoto di gennaio
Nella provincia di Ishikawa, nella parte occidentale del Giappone, almeno una persona è morta e altre sono disperse a causa delle piogge torrenziali che hanno provocato frane, estese inondazioni e colate di fango. Le fotografie diffuse dalle agenzie di stampa e sui social network mostrano diversi fiumi traboccati oltre le sponde e detriti depositati lungo le strade allagate; le città più colpite sono quelle di Wajima, Suzu e Noto, dove l’acqua ha ricoperto interi quartieri.
Il governo provinciale di Ishikawa ha confermato che una persona è morta a causa di una frana a Suzu, dove ne risulta anche una dispersa. La tv pubblica NHK ha detto che due delle persone disperse sono state trascinate via dalle correnti; altre tre sono operai che erano al lavoro per sistemare una strada danneggiata dal violento terremoto del primo gennaio scorso, in cui furono uccise almeno 236 persone.
Per l’Agenzia meteorologica giapponese le piogge di questi giorni nella provincia sono «senza precedenti». Sabato l’agenzia ha emesso il più alto livello di allerta per la zona, che indica un grave pericolo per la vita delle persone e le invita a prendere provvedimenti immediati. Le misure comportano anche un ordine di evacuazione che riguarda circa 40mila persone in quattro città, tra cui appunto Wajima, Suzu e Noto, ma è stato ordinato di lasciare la casa anche a quasi 17mila abitanti delle province di Niigata e Yamagata, più a nord.
L’agenzia di stampa Agence France-Presse ha detto che circa 6mila abitazioni sono senza corrente elettrica e che molte altre sono senza acqua corrente. Per cercare di gestire la situazione sono intervenute anche le Forze di autodifesa giapponesi, che non sono precisamente forze armate ma sono ugualmente incaricate di difendere la sicurezza del paese.