La fatica di ripartire due volte
La storia della scuola di musica Artistation di Faenza racconta bene i problemi di chi in Emilia-Romagna ha visto la propria casa o azienda allagarsi per la terza volta in 18 mesi
Silvia Wakte sta spazzando l’acqua fangosa che ricopre completamente i pavimenti della scuola di musica Artistation di Borgo Durbecco, il quartiere a est di Faenza che nella notte tra il 18 e il 19 settembre è stato allagato dall’alluvione che ha colpito la Bassa Romagna. «Siamo talmente scioccati che al momento non sappiamo cosa fare. Bisogna capire se c’è una parte salvabile», dice.
L’Artistation era già stata colpita dalle alluvioni del maggio del 2023: le aule si erano riempite con due metri d’acqua, travolgendo tutti gli strumenti e le apparecchiature tecniche. Dopo quasi un anno e mezzo di ristrutturazione, aveva riaperto lo scorso 9 settembre. Meno di 10 giorni dopo è di nuovo irriconoscibile: i pavimenti sono allagati, le pareti sporche e alcune porte, scardinate dalla pressione dell’acqua, penzolano nel fango.
«Era tutto nuovo: pareti, soffitti, controsoffitti, sistema di riscaldamento», racconta Wakte, che insegna chitarra. Dietro di lei sul bancone del bar ci sono tazzine, posate e una macchina per il caffè completamente ricoperti di fango. Questa volta gli strumenti sono stati portati via non appena è stata annunciata l’allerta rossa, e nelle stanze ci sono solo tavoli, sedie e pannelli per l’insonorizzazione. Proseguendo verso l’interno dell’edificio non si vede nulla, dato che l’elettricità manca in tutto il quartiere da quasi due giorni.
La sede dell’Artistation ha 9 stanze, un auditorium dove si tengono i concerti e gli eventi e una sala che fa da bar e segreteria. La scuola organizza corsi di musica e teatro per persone di tutte le età, e ha in media 500 allievi all’anno. Il proprietario Mattia Lucatini non ha nemmeno fatto in tempo a fare l’inaugurazione ufficiale, che avrebbe dovuto tenersi nel weekend del 28-29 settembre. «Non è possibile che dopo un anno e mezzo sia successa esattamente la stessa cosa», dice mentre guarda le aule piene d’acqua.
Nel 2023 Lucatini aveva avviato una raccolta fondi per pagare le spese di ristrutturazione, a cui avevano partecipato gli allievi e le loro famiglie. Adesso però non se la sente di fare tutto da capo, anche se alcuni iscritti hanno già detto che vorrebbero contribuire alle riparazioni. Lucatini era stato in affitto nell’immobile di via Silvio Pellico (dove ha sede l’Artistation) per 10 anni, dal 2013 al 2023. Comprò le mura ad aprile dello scorso anno, un mese prima della prima alluvione. Da allora ha speso tra i 500mila e i 600mila euro per ricostruire tutto e acquistare nuovi strumenti.
«La prima volta avevo pensato subito di riaprire, ma ora è dura», dice. Per cambiare sede però bisognerebbe trovare una nuova struttura adatta alle necessità specifiche di una scuola di musica, e quella di via Silvio Pellico offre molti vantaggi: è vicina alle scuole medie ed elementari e al centro di Faenza, è spaziosa e fuori c’è un ampio parcheggio. «Dopo le prime due alluvioni si è creato un forte senso di appartenenza e di collaborazione» tra iscritti, insegnanti e tutte le persone che frequentano la scuola. «Se non ci fosse questa cosa non ci penserei neanche a ripartire».
Come Lucatini, questa settimana molti degli abitanti di Borgo Durbecco hanno visto la loro casa o azienda allagarsi per la terza volta in 18 mesi. Alcuni avevano appena finito di ristrutturare, imbiancare e sistemare i nuovi mobili, ora di nuovo rovinati dall’acqua.
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