• Mondo
  • Venerdì 20 settembre 2024

Nei Paesi Bassi c’è un telegiornale con un “linguaggio semplice”

Va in onda da due settimane sulla tv pubblica NOS ed è rivolto a 2,5 milioni di persone che hanno difficoltà con il nederlandese

Un frame dell'edizione del 17 settembre del NOS Journaal in Makkelijke Taal (dal canale YouTube del telegiornale)
Un frame dell'edizione del 17 settembre del NOS Journaal in Makkelijke Taal (dal canale YouTube del telegiornale)
Caricamento player

Dal 9 settembre la tv pubblica dei Paesi Bassi trasmette un nuovo telegiornale: ha un format più lento e dà meno notizie rispetto a quelli tradizionali, e ha la priorità di spiegare le cose in un modo facile e molto comprensibile. Si chiama NOS Journaal in Makkelijke Taal: NOS è il canale, il resto significa “telegiornale in lingua semplice”. È pensato per i 2,5 milioni di persone, su una popolazione di 18 milioni di abitanti, che secondo il ministero dell’Interno hanno difficoltà con il nederlandese o problemi di apprendimento. Tra loro ci sono anche anziani e immigrati.

L’attenzione verso questo pubblico, che vorrebbe informarsi ma ha difficoltà con i media tradizionali, non è una novità assoluta per il paese. Il nuovo telegiornale riprende l’esperimento iniziato nel 2021 di un notiziario settimanale che veniva pubblicato sullo stesso canale di YouTube dove ora ogni giorno viene caricata l’ultima edizione del Journaal in Makkelijke Taal. La principale novità, oltre alla cadenza quotidiana, è che il tg viene trasmesso anche in televisione: non più sui canali locali e regionali, ma su NOS 1 (l’equivalente di Rai 1) alle 17.

I caporedattori del progetto hanno spiegato che i telegiornali del network provavano già a usare «espressioni colloquiali, frasi più brevi e nessun gergo o parole inutilmente difficili», ma che inevitabilmente «diamo per scontato che le persone abbiano una ragionevole padronanza della lingua nederlandese e una certa conoscenza di base». I conduttori sono gli stessi delle altre edizioni: la durata invece è più corta, intorno agli 8 minuti, e vengono trattate meno notizie, di solito tre. Questo fa sì che il ritmo sia meno sincopato e anche il montaggio delle immagini in sovrimpressione più lento.

L'ultima edizione del telegiornale, trasmessa il 19 settembre (da YouTube)

L’ultima edizione del telegiornale, trasmessa il 19 settembre (da YouTube)

I presentatori cercano di parlare con frasi brevi, scandite senza la cantilena del giornalismo televisivo. In alcuni casi, quando è possibile, gli inviati chiedono agli intervistati di registrare a parte un’altra risposta se hanno usato termini molto tecnici o specifici.

Altri accorgimenti riguardano il contenuto: per esempio si evitano grafici che non siano mappe e, a differenza dei tg abituali in cui le organizzazioni internazionali vengono citate soltanto con le sigle, qui si spiega cosa sono e cosa fanno. Nel caso della NATO si dice quindi che è l’alleanza militare che raggruppa buona parte dei paesi occidentali, e così via. Oppure, per raccontare la campagna di vaccinazioni per la poliomielite a Gaza, si comincia descrivendo la malattia e i suoi sintomi, la si inserisce nel contesto dell’invasione della Striscia e si chiarisce che i vaccini vengono somministrati per via orale e non con le iniezioni, come si potrebbe pensare.

Il nuovo tg ha ricevuto recensioni perlopiù positive. «Per le persone che parlano la lingua, un telegiornale del genere può sembrare strano o condiscendente. Ma non è affatto così. Per le persone con un basso livello di alfabetizzazione qualcosa di simile può essere una salvezza», ha detto Ruud Meert di Wablief, un progetto belga che ogni settimana redige un giornale “in linguaggio chiaro”.

L’emittente NOS, peraltro, da tempo offre anche un telegiornale per bambini e adolescenti (Jeugdjournaal), che adatta le notizie per loro. Stando all’ultima indagine OCSE PISA, relativa al 2022, nei Paesi Bassi un terzo dei ragazzi e delle ragazze sotto i 15 anni d’età non ha sufficiente dimestichezza con la lettura. Secondo un sondaggio dell’università di Utrecht, inoltre, il 30 per cento dei nederlandesi ritiene che le comunicazioni di aziende, medici e autorità pubbliche contengano parole difficili. Si è detto d’accordo il ministro dell’Istruzione, Eppo Bruins, che ha un dottorato in fisica delle particelle. Nel 2023 è stata introdotta una app chiamata Lees Simpel (“Leggi semplice”) che scansiona documenti e li riassume in un linguaggio chiaro.

– Leggi anche: Il governo dei Paesi Bassi vuole approvare il piano «più duro di sempre» sui migranti