Il giorno dopo l’alluvione in Emilia-Romagna
Il governo ha detto che stanzierà 20 milioni di euro, mentre la situazione generale sembra in miglioramento
Per la seconda notte consecutiva ci sono state forti piogge in Emilia-Romagna, dove già giovedì la tempesta Boris aveva causato grossi allagamenti in molte zone della regione, in particolare in provincia di Bologna e di Ravenna. Anche per venerdì resta in vigore per alcune aree l’allerta rossa, il livello più alto per il maltempo, per rischio idraulico (che comprende, ad esempio, eventuali allagamenti e alluvioni), e per rischio idrogeologico (frane, crolli, colate di fango). Venerdì pomeriggio il governo ha detto che stanzierà 20 milioni di euro per «ripristinare i servizi essenziali» non appena la Regione invierà la richiesta per la dichiarazione dello stato d’emergenza, e che ulteriori fondi saranno resi disponibili una volta che sarà possibile quantificare i danni. Per ora non ci sono informazioni maggiori su quando e in che modalità verranno inviati i soldi.
Sul territorio la situazione generale sembra in graduale miglioramento, e i danni causati dalle alluvioni sono stati finora minori rispetto a quelli delle gravi inondazioni del maggio del 2023. L’alluvione ha finora causato più di mille sfollati, e ha provocato i danni maggiori in provincia di Ravenna. Giovedì il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami aveva detto di essere stato informato dal capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano che c’erano due persone disperse a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna; venerdì mattina però il prefetto di Ravenna aveva prima detto che la persona dispersa sarebbe in realtà solamente una, e poi che tutte le persone inizialmente considerate disperse sono state rintracciate, e che erano in realtà al lavoro o altrove.
A Lugo in via precauzionale è stato evacuato anche l’ospedale, per il timore di possibili interruzioni di energia elettrica o altri disservizi causati dall’alluvione, dopo che in mattinata era già stata ordinata l’evacuazione di tutte le abitazioni del territorio con il solo piano terra. Tra i comuni più coinvolti dalle inondazioni ci sono Faenza e Castel Bolognese, sempre in provincia di Ravenna, che avevano già subìto gravi danni a causa dell’alluvione dell’anno scorso.
A Faenza è straripato un torrente che confluisce nel fiume Lamone, che taglia Faenza in due: l’esondazione ha causato l’alluvione del quartiere di Borgo Durbecco, che era già stato gravemente danneggiato nel 2023. A differenza di allora, però, il centro della città non è stato raggiunto dalle inondazioni.
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Nel frattempo nella serata di giovedì è ripresa la circolazione dei treni sulla linea Faenza-Ravenna e sulla linea Ferrara-Ravenna, dopo che era stata interrotta nella notte precedente. La circolazione resta sospesa invece sulla linea Castel Bolognese-Ravenna tra Lugo e Russi, per il rischio di nuove esondazioni dei fiumi.