La Chiesa ha dato una prudente approvazione al culto di Medjugorje
Dopo un'indagine lunga 15 anni ha detto che per i fedeli può essere uno stimolo positivo, senza esprimersi sulla natura delle apparizioni
Giovedì il Vaticano si è pronunciato definitivamente sulle presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje, una cittadina in Bosnia ed Erzegovina che da circa 40 anni è una delle più importanti mete di pellegrinaggio per i cristiani cattolici, ma sulla cui affidabilità c’è scetticismo sia nella Chiesa che tra molti credenti. Dopo un’indagine durata quasi 15 anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede non si è pronunciato nel merito della “soprannaturalità” delle apparizioni, ma ha dato a Medjugorje il giudizio più favorevole possibile, ossia il nihil obstat: significa che i fedeli sono autorizzati a dare «in forma prudente la loro adesione» al culto.
In un comunicato stampa il Vaticano ha spiegato che i fedeli «possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale» e ha autorizzato il culto pubblico, specificando però che questo non significa che il Vaticano certifichi il «carattere soprannaturale del fenomeno» o che obblighi i fedeli a crederci, anzi. La decisione è in linea con le nuove linee guida del Vaticano sui miracoli, modificate proprio quest’anno, secondo cui la Chiesa non ha più il compito di fare dichiarazioni definitive in proposito, un potere che è riservato solo al Papa, a meno che l’evento non sia falsificato in modo evidente. Non era scontato che la Chiesa desse il nihil obstat a Medjugorje.
La prima prima presunta apparizione venne segnalata sulla collina di Medjugorje, nel comune di Čitluk, il 24 giugno 1981. Da allora in molti hanno sostenuto di aver visto a loro volta la Madonna: secondo stime non ufficiali ci sono state decine di migliaia di segnalazioni. Dei sei cosiddetti “veggenti” del 1981 – Marija Pavlović Lunetti, Mirjana Dragičević Soldo, Ivanka Ivanković Elez, Vicka Ivanković, Ivan Dragičević, Jakov Colo – alcuni sostengono di assistere ancora ad apparizioni quotidiane, altri solo annuali.
A differenza che per altri santuari come quello di Lourdes, in Francia, o quello di Fatima, in Portogallo, nati a loro volta dopo apparizioni della Madonna, la Chiesa non ha mai dichiarato che le apparizioni di Medjugorje fossero autentiche e ha permesso i pellegrinaggi ufficiali solo nel 2019. Fin dagli anni immediatamente successivi diversi vescovi e funzionari vaticani, anche in seguito ad alcune indagini locali, espressero forti dubbi sulla attendibilità delle testimonianze. Alcuni sostennero anche che ci fosse il rischio che alla base ci fosse in realtà la volontà di mantenere in piedi un enorme giro d’affari molto redditizio per la comunità locale.
Le persone che visitano ogni anno Medjugorje sono centinaia di migliaia. Solo l’anno scorso, secondo i dati pubblicati sul sito web del santuario, sono state distribuite 1,7 milioni di ostie eucaristiche durante le messe, una stima approssimativa del numero di cattolici che hanno visitato il santuario. Intorno al santuario si è creato per questo un business che si occupa dell’accoglienza dei pellegrini e che è diventato sempre più importante per il territorio, specialmente dopo la fine delle guerre nei territori della ex Jugoslavia negli anni Novanta.
Nel 2018 l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, inviato di papa Francesco a Medjugorje e morto nel 2021, aveva addirittura detto in un’omelia che nonostante il santuario fosse un luogo di redenzione per molti pellegrini, era impossibile ignorare il fatto che nell’economia collegata al culto ci fossero infiltrazioni della camorra, riferendosi a un’inchiesta in corso della procura di Santa Maria Capua Vetere.
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