Un cittadino israeliano è stato incriminato con l’accusa di aver preso parte a un piano iraniano per uccidere il primo ministro Netanyahu

(AP Photo/Majdi Mohammed)
(AP Photo/Majdi Mohammed)

Giovedì lo Shin Bet, l’agenzia di intelligence interna di Israele, ha annunciato che un cittadino israeliano arrestato ad agosto, Moti Maman, è stato incriminato con l’accusa di essere coinvolto in un piano organizzato dall’Iran per assassinare alcune importanti figure politiche e militari, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Maman ha 73 anni ed è originario di Ashkelon, città sulla costa sud di Israele: ha vissuto per alcuni anni in Turchia, dove secondo lo Shin Bet avrebbe stretto rapporti con cittadini turchi e iraniani. Secondo le informazioni diffuse dall’intelligence, il piano era stato organizzato da alcuni funzionari iraniani in risposta all’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran nel mese di luglio e attribuita a Israele. Secondo le accuse Maman sarebbe entrato in Iran in due occasioni, tra aprile e agosto di quest’anno, per partecipare a incontri organizzati per pianificare gli omicidi di Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Gallant e del capo dello Shin Bet, Ronen Bar.

Lo Shin Bet ha detto che Maman sarebbe riuscito a entrare in Iran illegalmente grazie alla mediazione di due cittadini turchi, e sarebbe stato incaricato di compiere gli omicidi da un uomo d’affari residente in Iran e da un membro delle forze di sicurezza iraniane. Gli uomini avrebbero discusso di vari piani, che includevano l’assassinio di politici israeliani e dissidenti iraniani, il reclutamento di altri cittadini stranieri e l’assistenza a persone già reclutate dai servizi segreti iraniani. Durante gli incontri Maman avrebbe chiesto un milione di dollari come anticipo, ma la sua richiesta sarebbe stata respinta: sarebbe poi stato pagato 5mila dollari.