(AP Photo/Ira Schwarz)

Una canzone di Tammy Wynette

“La” canzone, forse troppo indulgente

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Johnny Marr ha voluto smentire notizie diffuse da Morrissey su possibili nuovi progetti a nome degli Smiths (bello dove dice “e no, non pubblichiamo un altro greatest hits, ce ne sono già abbastanza”).
C’è una canzone nuova di Father John Misty, il disco esce il 22 novembre. Ad aprile è in tour in Europa ma senza date italiane.
Invece venerdì esce una canzone dei/di Bon Iver.
Patti Scialfa è tornata sul palco di Springsteen ad Asbury park, l’altroieri sera: la prima volta dopo che si è saputo della sua malattia.
Ieri sera sono stato a uno spettacolo per sostenere le mai troppo benemerite attività di Dynamo Camp, con Linus e Nicola Savino (e i loro abituali complici di Deejay). A parte un’avvincente gara di Sarabanda tra i due finita in pareggio (quello che ha gridato il suggerimento sui Prefab Sprout ero io, lo dico con postuma vergogna), a un certo punto Nicola ha citato i suoi periferici inizi radiofonici, e mi è tornato alla memoria un emozionante periodo della mia adolescenza in cui in una radio pisana allestita in un garage alle spalle del Teatro Verdi mi adottarono e mi facevano mettere i dischi in certe fasce tappabuchi in cui nessuno era disponibile: andavo matto per You di George Harrison e la mettevo continuamente, circondato da pareti di cartoni di uova.
Scusate, qualcuno ieri non è riuscito ad aprire il link corretto alla mia canzone preferita di questi giorni: era questa, ma già la conoscerete.

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