Morrissey in concerto nel 2011 (Ian Gavan/Getty Images)

Perché gli Smiths litigano di nuovo

Il chitarrista Johnny Marr ha rifiutato una proposta di reunion, e Morrissey non l'ha presa benissimo

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Negli ultimi giorni Steven Patrick Morrissey e Johnny Marr, che tra il 1982 e il 1988 furono rispettivamente il cantante e il chitarrista degli Smiths, uno dei più famosi e amati gruppi britannici di quel decennio, sono tornati a litigare per questioni relative alla proprietà del marchio della band e all’opportunità di una reunion.

I dissapori tra Morrissey e Marr hanno una storia abbastanza antica: la loro è una delle rivalità più famose del rock, un po’ come quella che da una trentina d’anni contrappone i fratelli Gallagher. Oltre alle questioni personali, negli ultimi anni la contrapposizione tra i due si è accentuata tra i fan della band anche perché Morrissey è diventato sempre più noto per le sue posizioni razziste e nazionaliste, che gli hanno alienato una parte del pubblico, a differenza di Marr che è ancora molto amato dai fan della band.

Già negli anni Ottanta, durante il loro periodo di militanza negli Smiths, Morrissey e Marr litigarono spesso per essere riconosciuti come leader della band. A partire dal 1988, dopo lo scioglimento del gruppo, si sono dedicati a progetti solisti e hanno interrotto i rapporti, ma i loro dissidi personali e legali (che nella maggior parte dei casi riguardano la possibilità di riformare la band, caldeggiata da Morrissey e avversata da Marr) hanno continuato a generare interesse tra gli appassionati di musica.

Se ne è tornati a parlare perché, a fine agosto, Morrissey aveva criticato Marr per avere ignorato un’offerta «allettante» per una reunion degli Smiths proposta da AEG, una grande società promotrice di concerti. Poi, la scorsa settimana, Morrissey aveva detto che Marr aveva rifiutato l’uscita di Smiths Rule OK!, un disco contenente le canzoni più famose della band che la casa discografica Warner Music aveva previsto di fare uscire entro la fine del 2024 per celebrare i quarant’anni dall’uscita del primo album del gruppo, The Smiths (1984). Morrissey aveva accusato Marr di avere acquisito la proprietà intellettuale del marchio degli Smiths, sostenendo che questa circostanza gli permetterebbe di organizzare un tour con un nuovo cantante.

Martedì Marr ha risposto alle accuse di Morrissey, spiegando di non aver ignorato l’offerta di AEG, ma di averla proprio rifiutata. Marr ha anche detto che non ha intenzione di organizzare un tour degli Smiths con un altro cantante, e che l’affermazione di Morrissey secondo cui lui sarebbe il proprietario del marchio non è corretta, perché di fatto appartiene a entrambi e ogni decisione relativa agli Smiths necessita del loro consenso congiunto.

Nel 2018, dopo che un altro gruppo aveva provato a usare il nome degli Smiths, Marr scoprì che il marchio del gruppo non era mai stato registrato, e che di conseguenza non poteva intraprendere alcuna azione legale. Inizialmente avrebbe voluto coinvolgere Morrissey nella registrazione del marchio, ma a causa delle sue mancate risposte decise di registrarlo da solo; poi, tramite i suoi avvocati, contattò i rappresentanti di Morrissey per stipulare un accordo secondo il quale il marchio poteva essere gestito da Marr, ma «nel reciproco beneficio di entrambi». Infine, all’inizio di quest’anno, Marr aveva fatto un altro gesto di apertura nei confronti di Morrissey, proponendogli un «accordo di comproprietà» che però non è ancora stato firmato dal cantante.

Morrissey e Marr si conobbero a Manchester nel 1982. Il primo cantava in band poco conosciute e sognava di diventare un giornalista musicale, mentre il secondo era già un chitarrista piuttosto esperto e con un’ottima conoscenza della scena rock della città: aveva iniziato a suonare la chitarra a 13 anni, studiando i primi accordi con Billy Duffy, il suo vicino di casa, che negli anni successivi avrebbe suonato in un altro gruppo britannico di grande successo, i Cult.

Fondarono il gruppo insieme al bassista Andy Rourke, morto lo scorso anno, e al batterista Mike Joyce, ed ebbero un successo praticamente istantaneo. Il loro omonimo disco di debutto, uscito nel 1983, arrivò alle prime posizioni delle classifiche britanniche trainato dal singolo “This Charming Man”, che è tuttora considerata la canzone più rappresentativa del gruppo.

Anche se i dissidi cominciarono fin da subito, la complicità artistica tra Morrissey e Marr si rivelò straordinaria. Il primo abbinava un gran gusto per le melodie a un talento spiccato per i testi, che si differenziavano da quelli di tutte le altre band del periodo per lo slancio poetico e per la capacità di intercettare i sentimenti della classe operaia britannica del tempo, resa ancora più credibile dalle convinzioni personali dello stesso Morrissey, che in quel periodo non perdeva occasione per attaccare pubblicamente l’allora prima ministra britannica Margaret Thatcher e la famiglia reale.

Marr invece era un chitarrista di grande tecnica e inventiva, capace di costruire giri di accordi originalissimi e intricati, ancora oggi considerati tra i più sofisticati e memorabili della storia del rock e del pop. L’accompagnamento di Marr era particolarmente adatto per il tono monocorde di Morrissey, e svolgeva un essenziale ruolo di contrappeso: ritmato e spesso allegro e ballabile, contrastava con la malinconia dei testi di Morrissey, producendo un risultato di grandissima efficacia.

Insieme, Marr e Morrissey diedero vita a una delle band più innovative e inimitabili della musica britannica. Gli Smiths si emanciparono dalla new wave e dall’elettropop che andavano per la maggiore in quegli anni, per riportare al centro della musica le chitarre, aggiungendoci una loro creatività letteraria e un’estetica decadente e melodrammatica, testimoniata dal rito dei fiori gettati al pubblico durante i concerti da Morrissey. Anche se durarono poco, fecero in tempo a pubblicare quattro dischi che ancora oggi sono amatissimi, anche tra le generazioni successive.

– Leggi anche: Le quindici migliori canzoni degli Smiths

Dopo lo scioglimento degli Smiths, si sono affermati entrambi come solisti: Morrissey ha pubblicato 15 dischi, alcuni dei quali di ottimo successo, mentre Marr ha fondato altri gruppi e ha cominciato a pubblicare dischi a suo nome soltanto dal 2013.

Negli anni la percezione del pubblico nei loro confronti però è cambiata. Morrissey ha alimentato un efficace culto della propria persona ma negli ultimi dieci ha fatto parlare di sé più che altro per motivi poco legati alla musica, come le sue critiche piccate verso altri musicisti e soprattutto le sue posizioni sempre più conservatrici e xenofobe. Ciclicamente, le uscite di Morrissey a commento dell’attualità gli hanno allontanato una parte significativa del pubblico, deluso dalla sua deriva sciovinista e razzista.

Marr invece si è dedicato quasi unicamente alla musica e ha mantenuto un profilo più basso: anche per questo motivo, è ricordato con grande affetto dai fan degli Smiths, molti dei quali gli riconoscono oggi una sorta di ruolo da protettore dell’eredità della band.

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