Si sono concluse le operazioni per la messa in sicurezza della petroliera greca attaccata dagli Houthi nel mar Rosso

Una foto della Sounion ancora in fiamme che viene trasportata dai rimorchiatori greci (EUNAFOR ASPIDES via AP)
La Sounion ancora in fiamme (sinistra) viene trasportata dai rimorchiatori greci (EUNAFOR ASPIDES via AP)

Aspides, la missione per la protezione delle navi europee nel mar Rosso avviata a febbraio dall’Unione Europea, ha fatto sapere lunedì che le operazioni per la messa in sicurezza della petroliera greca attaccata dagli Houthi a fine agosto si sono concluse senza perdite di petrolio. La Sounion è stata portata in una zona sicura (che non è stata resa nota) da tre rimorchiatori greci, e scortata da tre navi militari per prevenire eventuali nuovi attacchi da parte del gruppo militare e politico yemenita. Il sito di informazione specializzato Naval News ha scritto che le tre navi militari sono il cacciatorpediniere della marina italiana Andrea Doria, quello della marina francese Chevalier Paul e una fregata greca, la Psara.

Il 21 agosto scorso la nave era stata colpita da tre missili lanciati dagli Houthi, che dopo l’inizio della guerra a Gaza hanno iniziato ad attaccare le navi occidentali rivendicando il sostegno alla popolazione palestinese. La nave trasportava 150mila tonnellate di petrolio: se lo scafo si fosse rotto o fosse esploso, avrebbe potuto generare un grave disastro ambientale. Le operazioni per la messa in sicurezza erano cominciate sabato, al secondo tentativo: il primo era stato interrotto a causa delle condizioni poco sicure della nave.