Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a luglio 2024 (ANSA/FABIO CIMAGLIA)

Il governo ha tolto a Stellantis i fondi del PNRR per aprire a Termoli un nuovo impianto per la produzione di batterie

Martedì il governo italiano ha fatto sapere di aver deciso di destinare ad altri investimenti i 200 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che in origine erano stanziati per la costruzione a Termoli, in Molise, di una cosiddetta gigafactory, cioè un impianto per produrre le batterie dei veicoli elettrici: il progetto era stato affidato ad ACC, una società costituita appositamente da Mercedes-Benz, TotalEnergies e Stellantis, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra PSA (ex Peugeot-Citröen) e FCA (a sua volta nata dalla fusione tra Fiat e Chrysler) e con cui il governo ha da tempo un rapporto complicato.

Dell’apertura della gigafactory si parla da tempo e l’obiettivo iniziale era di metterla in funzione per aprile del 2026, con 1.800 assunzioni: ACC a giugno aveva però comunicato il rinvio del progetto e martedì mattina, in una riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha confermato di avere molte incertezze sui tempi di realizzazione, dovute soprattutto alle scarse prospettive di crescita del settore auto nei paesi europei.

Il progetto vale circa 2 miliardi di euro, e prevede un corposo finanziamento statale di circa 600 milioni, di cui 200 sarebbero dovuti provenire dal PNRR. Il ministro Adolfo Urso, che si era già pubblicamente lamentato dei ritardi, ha detto che queste risorse saranno ricollocate in altri progetti «coerenti con la transizione energetica del comparto», per continuare a rispettare le strette scadenze del PNRR. Ha però aggiunto che il governo resta disposto in futuro a finanziare il progetto con altri fondi, se e quando ACC presenterà un nuovo piano industriale per Termoli.

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