Da gennaio i dipendenti di Amazon non potranno più lavorare in remoto
Lunedì Amazon ha annunciato con una nota diretta al personale che dal prossimo gennaio i suoi dipendenti non potranno più lavorare da remoto, e che dovranno andare in ufficio per cinque giorni alla settimana. L’azienda ha fatto sapere che il personale potrà lavorare da casa soltanto in circostanze straordinarie, come emergenze domestiche o nel caso in cui un familiare sia ammalato. La decisione interesserà centinaia di migliaia di persone: Amazon ha infatti più di 1,5 milioni dipendenti in tutto il mondo, impiegati a tempo pieno e parziale.
L’amministratore delegato Andy Jassy ha scritto che l’interruzione del lavoro da remoto consentirà ai dipendenti di migliorare le proprie prestazioni, incentivandoli a «inventare, collaborare e rimanere in contatto tra loro». Ha anche aggiunto che il periodo in cui Amazon ha sperimentato il lavoro in remoto ha rafforzato la convinzione dell’azienda sui vantaggi di quello in presenza.
Attualmente i dipendenti di Amazon possono lavorare da casa due giorni a settimana: come in molti altri casi, questa possibilità era stata introdotta come misura per contenere i contagi durante la pandemia da Covid-19. Già da alcuni mesi Amazon aveva anticipato la volontà di interrompere le sue politiche sul lavoro in remoto, e nel maggio dello scorso anno i dipendenti della sede centrale di Seattle avevano organizzato uno sciopero per protestare contro la decisione dell’azienda di ripristinare gli orari di lavoro che vigevano prima dell’inizio della pandemia.