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  • Lunedì 16 settembre 2024

Chi è l’uomo sospettato di aver voluto sparare a Trump

È stato arrestato domenica nel golf club dell'ex presidente: si chiama Ryan Wesley Routh, ha 58 anni e in passato aveva scritto di voler andare a combattere in Ucraina

Ryan Wesley Routh, al centro, nella foto di un video trasmesso dalla CNN.
Ryan Wesley Routh, al centro, nella foto di un video trasmesso dalla CNN.
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Ryan Wesley Routh è l’uomo arrestato domenica perché sospettato di voler sparare a Donald Trump mentre l’ex presidente e candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti stava giocando nel suo golf club a West Palm Beach, in Florida. Lunedì è stato incriminato di due crimini federali: possesso di un’arma da parte di un pregiudicato e possesso di un’arma a cui è stato cancellato il numero di serie. È probabile che queste accuse siano usate per chiederne la carcerazione preventiva mentre vengono formulati altri capi di accusa.

Non appena il suo nome ha cominciato a circolare, giornali e agenzie di stampa hanno rintracciato e analizzato i suoi profili social prima che venissero sospesi, per cercare di capire le sue posizioni e dunque un possibile movente, sul quale la polizia non ha ancora detto niente di ufficiale. Routh ha 58 anni ed è originario del North Carolina, dove nella città di Greensboro aveva una piccola attività edile. Qualche anno fa si era trasferito alle Hawaii.

Sul suo account LinkedIn, nella presentazione, scrive: «Apprezzerei enormemente la proposta di unirsi a qualsiasi causa di grande valore per realizzare un vero cambiamento nel nostro mondo». Sempre secondo questa pagina, Routh risulterebbe avere una laurea in ingegneria meccanica presso la Technical and Agricultural University del North Carolina. Sulla sua pagina LinkedIn si dice anche che nel 2018 fondò un’azienda chiamata Camp Box Honolulu che costruisce piccole case a basso prezzo (un articolo del giornale locale Honolulu Star-Advertiser aveva raccontato che quell’azienda aveva donato una struttura per i senzatetto).

Nel 2022, nelle settimane subito successive all’invasione russa dell’Ucraina, scrisse su X di essere disposto «a volare a Cracovia» e ad andare al confine per offrirsi volontario, «combattere e morire» contro la Russia. In un video del 2022 trasmesso domenica sera dalle televisioni statunitensi, Routh spiegava che a causa della mancanza di esperienza militare non era però riuscito ad andare al fronte e unirsi agli ucraini. Diceva anche di essere stato molto coinvolto nell’organizzazione dei mercenari stranieri che stavano andando a combattere a fianco dell’esercito ucraino.

Il New York Times aveva citato Routh in un articolo pubblicato nel marzo del 2023 che si occupava dei combattenti stranieri e in particolare statunitensi in Ucraina. Il quotidiano spiegava che l’anno precedente Routh aveva trascorso «diversi mesi» in Ucraina con l’obiettivo dichiarato di trasferire i soldati afghani in fuga dal regime talebano sul fronte attraverso il Pakistan o l’Iran utilizzando dei passaporti falsi. Aveva detto che decine di persone avevano espresso un interesse, ma non è chiaro se poi lui abbia dato seguito ai propri piani.

Sempre nel 2023, in un’intervista telefonica con il New York Times, Routh aveva detto di trovarsi a Washington per un incontro con la Commissione statunitense sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, nota come Commissione di Helsinki, per fare pressione a favore di un maggiore sostegno del suo paese all’Ucraina. La Commissione è guidata da membri del Congresso ed è molto influente su questioni di sicurezza.

Per difendere l’Ucraina, Routh auspicava la creazione di un «enorme esercito civile» composto da volontari provenienti da tutto il mondo. Nell’ottobre 2023 suggerì a Bono, il cantante degli U2, di fare una canzone dedicata alla causa ucraina: «Ho i testi», scrisse. Su Signal, Routh scrisse anche che «i civili devono cambiare questa guerra e prevenire le guerre future»; e la sua descrizione di WhatsApp, riporta il New York Times, dice che «ciascuno di noi deve fare ogni giorno la propria parte nelle cose più piccole per aiutare a sostenere i diritti umani, la libertà e la democrazia; ciascuno di noi deve aiutare i cinesi».

Dopo l’attentato di luglio contro Trump durante un suo comizio a Butler, cittadina a nord di Pittsburgh in Pennsylvania, in diversi post Routh aveva taggato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris incoraggiandoli a visitare i feriti: «Tu e Biden dovreste visitare i feriti in ospedale e partecipare al funerale del pompiere assassinato. Trump non farà mai nulla per loro».

In aprile, su X, taggando l’account di Biden che in quel momento era ancora il candidato dei Democratici alle presidenziali, Routh scrisse che la sua campagna elettorale avrebbe dovuto essere chiamata «KADAF», acronimo di «Keep America democratic and free» («Mantenere l’America democratica e libera») e che invece quella di Trump avrebbe dovuto essere definita «MASA» che stava per «Make americans slaves again master» («Rendi gli americani di nuovo schiavi, padrone»): «La DEMOCRAZIA è sulla scheda elettorale e non possiamo perdere», concludeva.

In un post del giugno del 2020, Routh sembrava suggerire di aver votato per Trump nel 2016, ma che da allora era rimasto deluso e che dunque aveva ritirato il proprio sostegno all’ex presidente. Secondo i registri elettorali del North Carolina, Routh ha votato alle primarie dei Democratici dello scorso marzo e ha contribuito alla campagna elettorale dei Democratici con più di 100 dollari.

Dai suoi post Routh sembrava essere piuttosto insofferente verso chiunque lo criticasse. Quando un combattente straniero statunitense in Ucraina lo trattò con sufficienza in un messaggio su Facebook che Routh aveva condiviso con il New York Times, lui replicò che quell’uomo avrebbe dovuto «essere fucilato».

Routh ha precedenti penali ed era stato arrestato per reati minori: tasse non pagate, assegni scoperti, alcune querele in cause civili. I registri dei tribunali rilevano anche che nel 2002 a Greensboro, in North Carolina, un uomo con lo stesso nome e la stessa età di Routh si era barricato in un negozio con una mitragliatrice: al momento non è chiaro se fosse la stessa persona arrestata domenica, e non si sa come in quell’occasione si siano risolte le accuse nei suoi confronti.

Sui profili social dell’uomo sono stati trovati anche dei post di ammirazione per Tulsi Gabbard, che nel 2020 si era candidata con i Democratici alla presidenza. Routh si dice sicuro che Gabbard avrebbe negoziato «instancabilmente degli accordi di pace in Siria, Afghanistan e in tutte le zone di crisi».

In un post del maggio 2020, Routh aveva invitato Kim Jong Un, il leader nordcoreano che lui descrive come «molto intelligente e colto», alle Hawaii per una vacanza e si era offerto come «ambasciatore» per risolvere le controversie in cui era coinvolto il suo paese. Nel luglio del 2020, durante le proteste a Hong Kong, aveva fornito i suoi recapiti per accogliere gli oppositori politici, mentre nel settembre dello stesso anno si era concentrato sulla persecuzione degli oppositori politici da parte del regime bielorusso.

Il figlio maggiore di Routh, Oran, ha detto alla CNN tramite un messaggio che Routh è «un padre amorevole e premuroso e un uomo onesto e laborioso», aggiungendo: «Non so cosa sia successo in Florida e spero che le cose siano state semplicemente ingigantite, perché da quel poco che ho sentito non sembra che l’uomo che conosco possa fare qualcosa di folle, tanto meno violento».