La McLaren di Oscar Piastri e la Ferrari di Charles Leclerc durante il Gran Premio di Baku (Clive Mason/Getty Images)

Il Mondiale di Formula 1 più equilibrato degli ultimi anni

Hanno già vinto almeno una gara sette piloti di quattro scuderie diverse e la McLaren ha appena superato la Red Bull nella classifica costruttori

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Domenica il pilota australiano della McLaren Oscar Piastri ha vinto il Gran Premio d’Azerbaijan di Formula 1, sul circuito cittadino di Baku, arrivando davanti al pilota monegasco della Ferrari Charles Leclerc. Con questa vittoria e il quarto posto del suo compagno di squadra, Lando Norris, la McLaren ha superato la Red Bull al primo posto della classifica costruttori, quella in cui vengono sommati i punti dei due piloti di ogni scuderia. In questo momento la McLaren ha 476 punti, la Red Bull 456 e la Ferrari, terza, 425. Nella classifica piloti invece Max Verstappen della Red Bull rimane primo con 313 punti, ma Norris e Leclerc (che aveva vinto due settimane prima a Monza) si stanno avvicinando: sono rispettivamente a 254 e 235, quando mancano sette Gran Premi e tre Sprint Race.

Erano più di dieci anni che il Mondiale di Formula 1 non era tanto equilibrato, almeno per quanto riguarda il numero di auto potenzialmente competitive per la vittoria delle gare; finora, per dire, sette piloti diversi hanno vinto almeno un Gran Premio, una cosa che non succedeva dal 2012 (oltre a Verstappen, Norris, Piastri e Leclerc hanno vinto anche l’altro pilota della Ferrari, Carlos Sainz, e i due piloti della Mercedes, Lewis Hamilton e George Russell). Prima del dominio della Red Bull degli ultimi anni c’era stata la lunga epoca delle Mercedes, e tra queste due fasi, nel 2021, c’era stato di fatto l’unico Mondiale aperto degli ultimi dieci anni, in cui però a contendersi il titolo furono due soli piloti, Verstappen e Hamilton.

Lo scorso anno la Red Bull aveva dominato il Mondiale, vincendo 22 gare su 23 (20 delle quali con Max Verstappen) e doppiando la seconda e la terza scuderia della classifica costruttori (fece 860 punti, contro i 409 della Mercedes e i 406 della Ferrari). Quest’anno invece, dopo un inizio di stagione in continuità con la precedente (sette vittorie di Verstappen nelle prime dieci gare), le cose sono cambiate: la Red Bull è diventata sempre meno competitiva, mentre la Ferrari e soprattutto la McLaren hanno azzeccato molti degli aggiornamenti all’auto, diventando candidate credibili per la vittoria. Verstappen non vince dal 23 giugno e a Baku per la prima volta in oltre un anno è stato più lento del suo compagno di squadra Sergio Pérez sia nelle qualifiche sia durante la gara (anche se alla fine Pérez è uscito, scontrandosi con Sainz).

In Azerbaijan la McLaren è stata eccezionale nella gestione della gara, «probabilmente la più notevole della stagione», come ha scritto il sito specializzato The Race, che ha definito il primo posto in classifica costruttori della McLaren come «una ricompensa pienamente meritata per l’incredibile crescita nello sviluppo e per avere due piloti di grande qualità pronti a capitalizzare quei progressi». Già da qualche mese, del resto, tra gli esperti di Formula 1 si dice che la McLaren sia attualmente la miglior macchina e ultimamente la scuderia inglese sta acquisendo l’esperienza per sfruttare questa superiorità, ottenendo risultati importanti (tra gli artefici dei miglioramenti viene spesso citato il team principal Andrea Stella).

L’unica cosa sulla quale può recriminare è non aver guadagnato abbastanza punti nella classifica piloti, perché Norris ne ha presi solo 3 a Verstappen, nonostante per quest’ultimo le cose siano andate di nuovo piuttosto male. Dopo che a Monza quest’ultimo aveva definito la Red Bull «un mostro inguidabile», a Baku i progressi mostrati dall’auto non sono stati sufficienti. «La RB20 saltava nella parte posteriore, non girava e non rallentava adeguatamente», ha scritto ancora The Race, riferendosi all’auto di Verstappen.

Oltre alla McLaren, con il passare delle gare sta diventando competitiva anche la Ferrari, per la quale il weekend di Baku sarebbe potuto andare decisamente meglio. Dopo aver vinto il Gran Premio di Monza con una strategia coraggiosa da parte della scuderia, Leclerc aveva ottenuto la pole position per la quarta volta in Azerbaijan, ma per la quarta volta non è riuscito a vincere: in generale, Leclerc è eccezionale sul giro secco, e infatti in carriera ha ottenuto 26 pole position, ma spesso poi non riesce a confermare in gara quanto fatto nelle qualifiche (ha vinto 7 gare in Formula 1 finora), anche a causa di scelte a volte sbagliate della Ferrari.

A Baku Leclerc è stato sorpassato al ventesimo giro da Piastri, che ha compiuto una manovra sostanzialmente perfetta, e poi non è riuscito mai a riavvicinarsi. «Abbiamo sofferto più del previsto quando abbiamo montato le gomme dure e poi ho sbagliato io quando Piastri mi ha superato: ero convinto che avrei potuto restargli dietro senza affaticare subito gli pneumatici e riprendere il comando», ha detto Leclerc alla fine della gara. È andata decisamente peggio all’altro pilota, Carlos Sainz, che fino a pochi giri dalla fine era in lotta per il podio con Pérez, ma poi ha forse esagerato nel cercare di sorpassare non solo Pérez, ma anche Leclerc, finendo per andare a sbattere e ritirarsi.

Già domenica prossima, comunque, la Ferrari avrà l’occasione di tornare a vincere nel Gran Premio di Singapore, che sembra adatto alle sue caratteristiche: l’anno scorso vinse Sainz, nell’unica gara non vinta dalla Red Bull. I miglioramenti della McLaren e della Ferrari (ma anche della Mercedes) e le difficoltà della Red Bull hanno inaspettatamente reso molto equilibrato il Mondiale di Formula 1 e a sette gare dalla fine è difficile prevedere come andrà a finire, anche se il vantaggio di Verstappen gli garantisce ancora un certo margine di errore. In attesa di capire come cambieranno gli equilibri dall’anno prossimo (con Hamilton che passerà alla Ferrari e Adrian Newey, il formidabile progettista della Red Bull, che andrà all’Aston Martin) e soprattutto dal 2026, quando ci sarà un nuovo cambio delle regole, quello del 2024 è un Mondiale insolitamente equilibrato, dopo anni in cui una o al massimo due scuderie erano state nettamente superiori a tutte le altre.

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