Il Venezuela ha arrestato sei cittadini stranieri accusati di un tentativo di colpo di stato «organizzato dalla CIA»
Sabato il governo del Venezuela di Nicolás Maduro ha annunciato di aver arrestato tre cittadini americani, due spagnoli e uno ceco, accusati di lavorare per un colpo di stato nel paese e di voler uccidere Maduro. Secondo quanto detto dal ministro dell’Interno Diosdado Cabello il piano sarebbe stato organizzato dalla CIA, l’agenzia di intelligence statunitense per l’estero: uno degli arrestati è un militare degli Stati Uniti, appartenente ai Navy Seals, le forze speciali d’élite della Marina. Il Dipartimento di stato americano ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse «totalmente false».
Maduro governa il Venezuela in maniera autoritaria dal 2013 ed è appena stato rieletto con estesi brogli: il comitato elettorale del paese non ha mai fornito dati a conferma dall’autoproclamata vittoria di Maduro, mentre l’opposizione ha pubblicato i dati che hanno mostrato come Maduro abbia in realtà perso di oltre 20 punti percentuali. Negli scorsi giorni la Spagna ha concesso asilo politico al principale oppositore di Maduro in quelle elezioni, Edmundo González Urrutia, mentre gli Stati Uniti hanno emesso sanzioni nei confronti di 16 importanti funzionari del regime venezuelano, ritenendoli complici dei brogli elettorali e della repressione di Maduro.
Il governo di Maduro in passato ha utilizzato cittadini statunitensi detenuti in Venezuela per ottenere concessioni e organizzare scambi: nel 2023 ne liberò dieci per ottenere la liberazione di Alex Saab, un alleato di Maduro detenuto in Florida per riciclaggio di denaro e altri crimini finanziari.
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