L’esercito israeliano dice che tre ostaggi potrebbero essere stati uccisi a Gaza a dicembre da un bombardamento israeliano

Edifici distrutti dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza (AP Photo/Leo Correa)
Edifici distrutti dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza (AP Photo/Leo Correa)

Domenica l’esercito israeliano ha detto che con molta probabilità tre ostaggi israeliani che si trovavano nella Striscia di Gaza sono stati uccisi da un bombardamento israeliano. Gli ostaggi in questione erano due soldati, Nick Beiser e Ron Sherman, e un civile, Elia Toledano: erano stati rapiti nell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre e i loro corpi erano stati trovati all’interno di un tunnel due mesi dopo, a dicembre. L’esercito aveva avviato un’indagine sulle cause della loro morte, al termine della quale è giunto alla conclusione che esiste «un’alta probabilità» che i tre ostaggi siano morti «come conseguenza di un attacco aereo dell’IDF», cioè dell’esercito israeliano (Israel Defense Forces, nell’acronimo inglese).

Il bombardamento era stato compiuto il 10 novembre: l’esercito ha detto che l’operazione serviva a uccidere un comandante locale di Hamas, Ahmed Andor, e che in quel momento non sapeva che all’interno del complesso preso di mira si trovassero anche gli ostaggi.

Il governo israeliano è sotto pressione dallo scorso 7 ottobre per la liberazione degli ostaggi rapiti durante l’attentato di Hamas, oltre che per l’intensità, la violenza e le conseguenze dei suoi bombardamenti sui civili palestinesi della Striscia di Gaza. Delle oltre 250 persone prese in ostaggio da Hamas, si ritiene che decine siano ancora nella Striscia, non si sa quante delle quali ancora vive.