Il presidente del Senegal ha sciolto il parlamento: ci saranno elezioni anticipate

Bassirou Diomaye Faye, presidente del Senegal (AP Photo/Mosa'ab Elshamy, File)
Bassirou Diomaye Faye, presidente del Senegal (AP Photo/Mosa'ab Elshamy, File)

Giovedì il presidente del Senegal Bassirou Diomaye Faye ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale (il parlamento monocamerale del paese) e ha indetto elezioni anticipate per il 17 novembre. Faye, che è stato eletto presidente a marzo, ha spiegato la decisione dicendo che negli ultimi mesi lavorare con il parlamento era diventato troppo difficile dopo che la maggioranza dei deputati si era rifiutata di avviare discussioni sulla legge di bilancio e sulle sue proposte di riforme.

Faye si era candidato alla presidenza con il sostegno di una coalizione di 118 movimenti e piccoli partiti, con idee orientate a sinistra e presentandosi come un politico “antisistema”. Era il candidato dell’opposizione e aveva vinto contro Amadou Ba, ex primo ministro e candidato del partito del presidente uscente Macky Sall. Una volta eletto Faye aveva nominato primo ministro Ousmane Sonko, che era stato definito il suo “mentore politico” e con cui durante la campagna elettorale aveva guidato l’opposizione senegalese a Sall. Sonko è il fondatore di Pastef (Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità), che negli scorsi anni era stato il principale partito di opposizione nel paese.

Durante la campagna elettorale Faye aveva promesso grosse riforme per migliorare gli standard di vita dei senegalesi, tra cui la lotta alla corruzione, il ripristino della «sovranità nazionale» (che secondo lui era stata «svenduta ai paesi esteri») e la rinegoziazione dei contratti minerari, del gas e del petrolio conclusi con le società straniere. Pastef però non aveva la maggioranza in parlamento, e di fatto per Faye e Sonko è stato impossibile riuscire ad attuare alcuna riforma in questi mesi.