In Repubblica Democratica del Congo 37 persone sono state condannate a morte per un tentativo di colpo di stato a maggio

Gli imputati durante la lettura del verdetto, il 13 settembre a Kinshasa (AP Photo/Samy Ntumba Shambuyi)
Gli imputati durante la lettura del verdetto, il 13 settembre a Kinshasa (AP Photo/Samy Ntumba Shambuyi)

In Repubblica Democratica del Congo 37 persone sono state condannate a morte con l’accusa di aver partecipato a un tentativo di colpo di stato a maggio. Fra di loro ci sono un cittadino britannico, uno belga, uno canadese e tre statunitensi, fra cui Marcel Malanga, figlio del sospetto organizzatore del colpo di stato, il politico Christian Malanga, ucciso nell’attacco. 14 persone sono state assolte. Nelle prime ore della mattina del 19 maggio un gruppo di uomini armati aveva attaccato la casa del presidente della camera bassa del parlamento, Vital Kamerhe, mentre altri avevano occupato il Palazzo della Nazione, l’ufficio del presidente Félix Tshisekedi, che si trova nel centro della capitale del paese, Kinshasa, prima di essere arrestati. In tutto furono uccise sei persone.

Nei primi anni Duemila il governo della Repubblica Democratica del Congo aveva sospeso la pena di morte, senza però abolirla. Lo scorso marzo aveva revocato la sospensione citando casi di tradimento e spionaggio relativi ai conflitti con i gruppi armati ribelli del paese. Da allora ci sono state decine di condanne a morte: nessuna è ancora stata eseguita.