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  • Venerdì 13 settembre 2024

In Thailandia tra le lettrici vanno molto le storie d’amore tra uomini

Cioè la narrativa di genere “yaoi”, nata in Giappone: lo racconta la scrittrice Jidanun Lueangpiansamut nell'ultimo numero di The Passenger

Romanzi di genere yaoi (sulle copertine ci sono illustrazioni nello stile dei manga di coppie di uomini) sulla mensola di una libreria
Romanzi di genere yaoi al Jamclub Book Store & Cafe di Jamsai a Bangkok, in Thailandia (Jittrapon Kaicome per The Passenger)
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Negli ultimi anni sia in Italia che in altri paesi del mondo c’è stato un nuovo grande successo commerciale del cosiddetto romance, cioè dei romanzi che raccontano storie d’amore con una scrittura semplice e accessibile e sono letti prevalentemente da donne. È un genere che dalle appassionate è diviso in vari sottogeneri, uno dei quali è quello delle storie sentimentali che riguardano coppie di uomini. Un paese in cui questo genere di narrativa piace molto è la Thailandia: uno degli articoli del nuovo numero di The Passenger, la rivista-libro di Iperborea sui luoghi del mondo, appena uscito in libreria, parla proprio di questo. Lo ha scritto la scrittrice thailandese Jidanun Lueangpiansamut, ne pubblichiamo un estratto.

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Il genere yaoi nasce in Giappone e racconta relazioni romantiche tra personaggi maschili, belli e affascinanti. Inizialmente, erano storie a fumetti, manga, rivolte a ragazze giovani, e sia le illustratrici, sia le autrici erano prevalentemente donne. Le prime opere non erano per nulla complicate: veniva enfatizzato l’aspetto romantico oppure erotico tra i protagonisti, senza badare troppo alla trama. Spesso erano derivazioni e adattamenti di altre storie già pubblicate. Un manga che raccontava le avventure di un coraggioso spadaccino, ad esempio, poteva essere ripreso da un gruppo di lettrici che immaginava una trama alternativa in cui il valoroso protagonista si innamorava di un mago, invece che correre in soccorso della principessa di turno. Era comune usare come personaggi famosi eroi maschili che facevano coppia fissa come, per usare noti esempi dalla tradizione occidentale, Sherlock Holmes e Watson, Batman e Robin o il capitano Kirk e Spock di Star trek. Questo genere di narrazioni che elaborano storie e personaggi preesistenti sono chiamate fanfiction o, nel caso dei manga, dojinshi.

In seguito, la letteratura yaoi si è allargata oltre le sole storie d’amore per includere altri tipi di trame e problematiche, spaziando dal poliziesco al fantasy, dai drammi alle commedie. Molte di queste nuove opere ruotavano intorno a personaggi originali, ma continuavano a essere numerosi gli adattamenti di protagonisti già noti, presi da film, romanzi o fumetti, e successivamente anche le storie costruite su celebrità del mondo reale come i cantanti o gli attori coreani.

Io stessa mi sono avvicinata allo yaoi attraverso i fumetti giapponesi. Mi sono appassionata subito da lettrice e presto ho cominciato a volere scrivere anch’io racconti in questo genere. Per altri della mia generazione, l’iniziazione allo yaoi è arrivata attraverso la musica pop coreana, una cultura in cui le relazioni sentimentali dei cantanti maschi sono seguite con adorazione dalle fan. In un modo o nell’altro, si finisce per essere risucchiati nel genere.

Un termine strettamente associato allo yaoi è boys love o bl, più diffuso in Occidente e spesso usato come sinonimo. Le prime storie yaoi o bl consistevano principalmente in fantasie romantiche, che non rispecchiavano minimamente i problemi reali delle persone lgbtq+ e venivano lette da ragazze, mentre il pubblico di lettori lgbtq+ preferiva romanzi mxm (male for male, «maschio per maschio», o anche bxb, boy for boy), storie gay scritte da autori occidentali, che si riteneva offrissero un’immagine più realistica della vita delle persone lgbtq+ rispetto alla letteratura yaoi asiatica.

Una coppia di uomini sorridenti che si tengono per mano fotografati durante una manifestazione per strada

Celebrazioni per l’approvazione del matrimonio egualitario durante una parata che celebra la diversità di genere a Bangkok (Jittrapon Kaicome, autrice di tutte le fotografie pubblicate in The Passenger. Thailandia)

A quel tempo le ragazzine thailandesi che leggevano yaoi non avevano alcun interesse nei confronti delle battaglie per i diritti lgbtq+, e il genere non compariva ancora nei cataloghi delle case editrici mainstream. Le storie erano perlopiù autopubblicate e distribuite per posta all’interno di cerchie ristrette di estimatrici. Nel 2005, il genere che fino ad allora era rimasto sotterraneo saltò violentemente agli onori delle cronache quando una famosa trasmissione televisiva ne parlò come di pornografia che traviava le giovani generazioni, costringendo le lettrici a consumare le loro opere preferite di nascosto e discuterne su internet in forum privati e comunità a cui si accedeva solo tramite invito. Era per contro lo stesso periodo in cui le sale cinematografiche di tutto il paese mostravano film come The love of Siam e Bangkok love story.

Il programma televisivo che aveva creato il caso si chiamava Il buco nero, e le lettrici di yaoi sopra i trent’anni si riferiscono tuttora a quell’epoca buia in cui dovevano nascondere la loro passione come «il periodo del buco nero». Molte delle nuove leve, che fanno parte della generazione Z, nata dopo la metà degli anni Novanta, non sono a conoscenza di questo passato clandestino: quando sono diventate lettrici loro, il programma televisivo era già stato dimenticato e la pressione sociale era decisamente diminuita. Intorno al 2015, i racconti yaoi erano ancora in gran parte autopubblicati, stampati e venduti per corrispondenza, ma la loro popolarità era esplosa e gli eventi organizzati in sale convegni prese in affitto richiamavano un grande pubblico pagante. Era diventata una vera e propria sottocultura.

Con l’affermarsi dei social media, le lettrici hanno iniziato ad abbandonare i forum privati e a creare gruppi su Facebook per parlarne apertamente su internet, e il risultato è stato un aumento costante del numero di fan. Il giro d’affari è cresciuto a tal punto che anche grandi case editrici hanno cominciato a manifestare un forte interesse per il genere, e ormai i libri vengono distribuiti e venduti in tutte le librerie.

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Quando nel 2017 ho cominciato a tenere lezioni in diverse scuole in tutto il paese, gli studenti erano molto più interessati alle mie opere yaoi che al romanzo che aveva ottenuto quel riconoscimento prestigioso! [Il Southeast Asian writers award, ndr]

Le ragazze si iscrivevano in massa per ascoltare le mie lezioni di letteratura, sorprendendo i loro stessi insegnanti. In quelle occasioni ho incontrato per la prima volta lettori di yaoi maschi, anche se erano ancora pochi. Nel genere cominciavano a emergere anche autori gay, che sono aumentati gradualmente. Oggi, diversamente dagli inizi, ci sono molti scrittori e lettori maschi e la comunità è ben più diversificata.

La crescente apertura della cerchia yaoi e l’ingresso di lettori e autori lgbtq+ hanno fatto sì che la linea di demarcazione che contraddistingueva il genere letterario originariamente tutto femminile si avvicinasse ai romanzi mxm, che rappresentavano con maggiore realismo la vita delle persone lgbtq+, rispondendo così anche alle richieste fatte dai giovani fruitori della generazione Z agli autori di assumersi la responsabilità sociale di affrontare nei loro romanzi i problemi e l’oppressione delle persone lgbtq+.

Le storie narrate sono dunque cambiate molto dall’originaria matrice romantica e sdolcinata e il confine tra i due generi si è fatto sempre più sfumato, fino a fondersi completamente nei romanzi lgbtq+ di oggi.

Pubblicato in accordo con Iperborea
La traduzione è di Sara Bellettato

La copertina di "The Passenger Thailandia"