Negli Stati Uniti migliaia di dipendenti Boeing hanno indetto uno sciopero dopo il mancato raggiungimento di un accordo contrattuale 

Un lavoratore Boeing protesta durante lo sciopero
(AP Photo/Lindsey Wasson)

Giovedì migliaia di dipendenti di Boeing, la grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, hanno dichiarato uno sciopero, il primo dal 2008, dopo il mancato raggiungimento di un accordo con la dirigenza dell’azienda per la formulazione di un contratto collettivo quadriennale. L’International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM), sindacato che rappresenta circa 33mila lavoratori di Boeing, ha proclamato lo sciopero dopo aver rifiutato un’offerta contrattuale fatta dall’azienda che non includeva una serie di benefici e tutele richieste dal sindacato, tra cui aumenti di stipendi, più sicurezza sul lavoro e il ripristino di una serie di benefici pensionistici persi negli ultimi anni.

Boeing ha circa 150mila dipendenti, è una delle più grosse aziende manifatturiere statunitensi e la più grande per numero di esportazioni: lo sciopero dovrebbe causare l’interruzione delle operazioni di produzione nella zona di Seattle, nello stato di Washington, in cui si concentra la maggior parte della produzione di aerei commerciali Boeing. L’IAM ha fatto sapere che lo sciopero è stato approvato dal 96 per cento dei suoi membri, ben di più dei due terzi richiesti per avviare la protesta.