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  • Giovedì 12 settembre 2024

Il disastro provocato dal tifone Yagi in Vietnam

Le persone morte a causa di frane e inondazioni sono almeno 197 e quelle disperse più di 100: ci sono grandi allagamenti anche nella capitale Hanoi

Una donna cammina in una strada allagata nella città di Thai Nguyen, mercoledì 11 settembre (REUTERS/ Thinh Nguyen)
Una donna cammina in una strada allagata nella città di Thai Nguyen, mercoledì 11 settembre (REUTERS/ Thinh Nguyen)
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Giovedì l’agenzia che si occupa della gestione delle emergenze in Vietnam ha detto che sono almeno 197 le persone morte a causa delle frane e delle inondazioni provocate dal tifone Yagi nel paese. Ci sono anche almeno 128 persone disperse e circa 800 ferite.

Dopo essere passato per le Filippine e per la Cina, nel fine settimana il tifone aveva portato piogge intense e venti forti nel nord-est del Vietnam, provocando i primi danni: adesso è diminuito di intensità, ma il paese sta continuando ad affrontare allagamenti eccezionali in una delle sue aree più densamente popolate, che comprende la capitale Hanoi.

Secondo i meteorologi Yagi è la tempesta più potente ad aver colpito il Vietnam negli ultimi trent’anni. Tra il sud della Cina e le Filippine aveva provocato la morte di 24 persone; in Vietnam ha fatto collassare ponti, sradicato i tetti degli edifici e distrutto interi villaggi.

Le prime province a essere colpite sono state quelle di Haiphong e Quang Ninh, a est e nord-est di Hanoi, lungo le coste, dove ci sono stati estesi danni alle fabbriche, interruzioni del servizio elettrico e allagamenti. In seguito il tifone si è spostato verso l’entroterra, portando piogge forti e venti con raffiche fino a 150 chilometri orari sia ad Hanoi che nel resto del nord. La provincia con il numero più alto di morti e feriti è quella di Lao Cai, che si trova in una zona montuosa vicino al confine con la Cina: le colate di fango hanno sepolto il villaggio di Lang Nu, dove vivevano 35 famiglie. Al momento secondo la tv di stato VTV i corpi recuperati sono stati 22.

Un soccorritore tra le colate di fango nel villaggio di Lang Nu martedì 10 settembre (Pham Hong Ninh/ VNA via AP)

Negli ultimi giorni decine di migliaia di persone sono state evacuate. La gran parte delle fabbriche e delle scuole resta chiusa, e il ministero dell’Agricoltura ha detto che le inondazioni hanno distrutto oltre 2mila chilometri quadrati di campi di riso e altri cereali. Gli allagamenti e le frane hanno ucciso anche un milione e mezzo di animali tra polli e anatre, oltre a centinaia di maiali e bovini.

Sono allagati anche diversi quartieri di Hanoi, che ha un’area metropolitana con oltre 8,5 milioni di abitanti. Le acque del Fiume Rosso, che scorre in città, hanno raggiunto i livelli massimi degli ultimi vent’anni, costringendo migliaia di persone a lasciare le loro case. In base alle previsioni dell’agenzia meteorologica nazionale non si abbasseranno prima di venerdì, per via delle piogge intense nelle province a nord della città, come quella di Thai Nguyen.

Al momento non ci sono stime ufficiali dei danni, e per portare avanti le operazioni di emergenza è stato mobilitato anche l’esercito. Diversi paesi hanno annunciato l’invio di aiuti in Vietnam: tra questi Australia, Giappone e Stati Uniti.