Gli Stati Uniti hanno sanzionato 16 funzionari del regime venezuelano per il loro ruolo nei brogli elettorali

Nicolás Maduro a Caracas, il 28 agosto
Nicolás Maduro a Caracas, il 28 agosto (AP Photo/Ariana Cubillos)

Giovedì il dipartimento del Tesoro statunitense ha emesso sanzioni nei confronti di 16 importanti funzionari del regime venezuelano, ritenendoli complici dei brogli elettorali e della repressione del presidente Nicolás Maduro. A queste 16 persone è ora vietato l’ingresso negli Stati Uniti e le loro proprietà nel paese sono confiscate. Il governo di Joe Biden è tra i molti che non hanno riconosciuto l’esito delle presidenziali e queste misure colpiscono alcuni stretti alleati politici di Maduro coinvolti «nelle sue fraudolente pretese di vittoria e nella brutale repressione della libertà di espressione», ha spiegato il vice segretario del Tesoro, Wally Adeyemo.

Tra le persone sanzionate c’è Rosalba Gil, una dei cinque componenti del Consiglio elettorale nazionale, l’organo che ha attribuito la vittoria a Maduro senza pubblicare le ricevute del voto elettronico. La lista include la presidente e la vice presidente della Corte suprema venezuelana, Caryslia Beatriz Rodríguez e Fanny Beatriz Márquez Cordero, e altri tre giudici della Corte, che aveva a sua volta convalidato la vittoria di Maduro. Tra i magistrati di vario ordine sanzionati c’è Luis Ernesto Dueñez Reyes, il giudice che il 2 settembre aveva emesso il mandato d’arresto contro Edmundo González Urrutia, il candidato dell’opposizione che ha ricevuto asilo politico in Spagna. Sono stati sanzionati anche alcuni militari, tra i quali Elio Estrada Paredes, comandante della Guardia Nacional Bolivariana.

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