La Russia sta provando a riprendersi i territori occupati a Kursk
Con una controffensiva che ha già ottenuto qualche risultato e sta costringendo l'Ucraina a indietreggiare
Tra martedì e mercoledì la Russia ha avviato una controffensiva nella regione di Kursk, per cercare di recuperare i territori russi che erano stati occupati dall’esercito ucraino circa un mese fa in un’operazione a sorpresa. La controffensiva è la prima operazione massiccia nella regione, e sta già ottenendo qualche risultato: secondo fonti russe l’esercito sarebbe riuscito a recuperare territorio nella parte ovest dell’area occupata, anche se è ancora presto per capire quanto queste manovre avranno davvero successo.
All’inizio di agosto, in maniera sorprendente, l’esercito ucraino aveva attraversato il confine con la Russia all’altezza della regione di Kursk e aveva occupato un’ampia porzione di territorio russo, avanzando per giorni senza incontrare troppa resistenza: era riuscito a occupare circa 1.300 chilometri quadrati di territorio, compresa l’importante cittadina di Sudzha. Per circa un mese la situazione ha creato grossi imbarazzi alla Russia, che soltanto ora ha avviato un’operazione coordinata per cercare di recuperare il proprio territorio.
Le informazioni sulla controffensiva russa sono ancora scarse, ma sono state confermate da fonti sia russe che ucraine. Da parte russa il generale Apty Alaudinov, che comanda le forze speciali Akhmat, un gruppo militare ceceno stanziato nella regione, ha detto all’agenzia di stampa statale TASS che la Russia ha ripreso dieci centri abitati nella parte ovest dell’area occupata. La notizia è stata poi confermata giovedì dal ministero della Difesa russo.
Da parte ucraina non ci sono stati commenti ufficiali. Alcuni ufficiali militari che hanno chiesto di rimanere anonimi hanno detto al Wall Street Journal che le forze russe hanno effettivamente recuperato territorio attaccando delle unità ucraine meno esperte, che non sono state in grado di respingere la controffensiva.
Il centro studi americano Institute for the Study of War ha verificato vari video pubblicati sui social in questi giorni dalle zone interessate dalla controffensiva russa, e ha confermato che effettivamente i russi sono entrati nei territori occupati dagli ucraini: hanno concentrato i loro attacchi nella cittadina di Snagost e sono riusciti ad avanzare per alcuni chilometri, come si vede nella mappa qui sotto.
Sempre secondo l’Institute for the Study of War è possibile che questa prima controffensiva abbia l’obiettivo di rafforzare le posizioni russe attorno ai territori occupati dall’Ucraina, per facilitare un’operazione successiva e più ampia. Come ha mostrato la rapida avanzata ucraina di agosto, il territorio della regione di Kursk è privo di grosse difese naturali, e quindi è piuttosto difficile da proteggere. Questo ha fatto gioco all’Ucraina ad agosto, ma ora potrebbe diventare un problema.
Ad agosto l’Ucraina ha conquistato e occupato ampi territori nella regione russa di Kursk con l’obiettivo, tra le altre cose, di distogliere parte delle forze russe dalla regione del Donbass, nell’est dell’Ucraina, dove l’esercito russo sta avanzando in maniera sostenuta. Al momento quest’obiettivo non è stato raggiunto: l’esercito russo non ha interrotto o rallentato le proprie operazioni in Ucraina, e continua ad avanzare soprattutto attorno alla cittadina di Pokrovsk.