In Nigeria la rottura di una diga ha causato trenta morti e oltre 400mila sfollati
Nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria, trenta persone sono morte e almeno 414mila hanno dovuto lasciare la propria casa per via della rottura di una diga provocata martedì dalle forti piogge. L’inondazione ha causato danni in particolare nella capitale dello stato, Maiduguri, che è stata sommersa per un terzo. Il governatore di Borno ha detto che per il momento si stima che un milione di persone sia stato colpito, ma il numero potrebbe aumentare man mano che proseguono le ricerche dei dispersi. Molti degli sfollati si sono spostati nei campi profughi che da anni nello stato accolgono le persone in fuga dalle violenze del gruppo terroristico Boko Haram, messi a disposizione dall’Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze, mentre altri dormono in strada.
Hanno subito danni anche il mercato locale e la prigione, da cui sono fuggiti alcuni detenuti, ancora ricercati. Inoltre il gestore dello zoo cittadino ha detto che l’80 per cento degli animali è morto, mentre alcuni, tra cui serpenti velenosi e coccodrilli, sono scappati.
L’Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze ha fatto sapere che dall’inizio dell’anno in Nigeria sono morte 229 persone a causa delle alluvioni. L’ultima era avvenuta a fine agosto, quando 49 persone erano morte e migliaia erano state costrette a lasciare la propria casa. La diga di Alau, la cui rottura ha causato le inondazioni di questa settimana, aveva già subito un incidente simil nel 1994: all’epoca quasi la metà della città di Maiduguri venne sommersa dall’acqua e 400mila persone dovettero lasciare le proprie case.