Nello stato indiano del Manipur è stata sospesa la connessione a internet per limitare le proteste contro il governo locale

Forze paramilitari a Imphal, capitale del Manipur, in occasione delle proteste di martedì 10 settembre (AP Photo/Paojel Chaoba)
Forze paramilitari a Imphal, capitale del Manipur, in occasione delle proteste di martedì 10 settembre (AP Photo/Paojel Chaoba)

Il governo del piccolo stato indiano del Manipur ha ordinato martedì la sospensione di tutte le connessioni a internet nella capitale Imphal e nei distretti circostanti, per limitare le recenti proteste contro il modo in cui sta gestendo gli scontri etnici in corso da più di un anno nel territorio. Nella capitale e in altre grosse città in cui ci sono state proteste è stato anche imposto un coprifuoco: sia la sospensione di internet che il coprifuoco hanno una durata di cinque giorni, e quindi termineranno domenica. Dal coprifuoco sono escluse le persone impiegate in alcuni servizi essenziali, fra cui i media, i servizi elettrici, i tribunali e gli ospedali.

Lunedì a Imphal erano iniziate grosse proteste studentesche che chiedevano le dimissioni del direttore della polizia dello stato e del consigliere della sicurezza del governo locale. Secondo gli studenti di Imphal il governo e la polizia non starebbero contrastando efficacemente le violenze etniche che sono riprese recentemente, dopo un periodo di tranquillità. Martedì, nonostante le restrizioni, hanno provato ad assaltare le case del governatore e del primo ministro locali. Ci sono state decine di feriti e di arresti.

Il Manipur è uno stato di 3,2 milioni di abitanti nel nord-est dell’India. L’etnia maggioritaria nello stato è quella meitei, a cui appartengono anche la maggior parte degli studenti che hanno manifestato e gli abitanti di Imphal in generale. Da più di un anno sono in corso violenze fra questa popolazione e i kuki, una grossa minoranza etnica nello stato, perlopiù di religione cristiana (mentre i meitei solitamente sono induisti). Gli scontri riguardano più che altro i posti riservati per le minoranze nelle scuole e nella pubblica amministrazione. Nelle ultime settimane gruppi armati kuki hanno compiuto attacchi con droni e razzi artigianali, che hanno ucciso almeno nove persone.

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