In Kosovo 45 persone sono state incriminate per terrorismo perché sospettate di aver attaccato un monastero nel nord del paese nel 2023
Un tribunale kosovaro ha rinviato a giudizio con accuse di terrorismo 45 persone che nel settembre del 2023 avrebbero partecipato a un attacco armato contro un monastero nel comune di Banjska, nel nord del Kosovo, una zona in cui la maggioranza delle persone è di etnia serba. Nello scontro che seguì furono uccise tre persone del gruppo degli aggressori e un agente di polizia. Secondo la giustizia kosovara tutte le persone incriminate, alcune delle quali hanno la cittadinanza del Kosovo, si trovano in Serbia. Tra loro c’è anche Milan Radoicic, vicepresidente di Lista Serba, un partito politico che rappresenta i serbi che abitano in Kosovo, sospettato di aver guidato il gruppo armato.
L’attacco del settembre 2023 è stato uno dei più violenti degli ultimi anni: il Kosovo accusa la Serbia di essere responsabile dell’attacco, ma il governo serbo nega le accuse. Il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia nel 2008, ma alcune delle persone di etnia serba che vivono nel nord del paese non riconoscono la sua indipendenza e accusano il governo kosovaro di limitare i loro diritti. Il governo del Kosovo ha sempre respinto la richiesta di concedere un’autonomia più ampia ai comuni serbi del nord, così come di formare una comunità autonoma, per il timore di non riuscire più a esercitare la piena sovranità su questo territorio.