La prestigiosa biblioteca portoghese abitata da una colonia di pipistrelli
Si trova a Coimbra ed è così da secoli, per un motivo ben preciso
La biblioteca Joanina, nella città portoghese di Coimbra, è considerata una delle più ricche e spettacolari biblioteche barocche al mondo: dentro, tra oltre 60mila libri antichi, ci vive una colonia di pipistrelli. La loro presenza può sorprendere e sembrare rischiosa, visto che la biblioteca è aperta per la consultazione e ogni anno viene visitata da 500mila persone. In realtà questi animali notturni non interferiscono troppo con le attività al suo interno e soprattutto svolgono un compito fondamentale per la tutela dei libri: si nutrono degli insetti che potrebbero danneggiarli.
Completata nel 1728, la biblioteca Joanina prende il nome da Giovanni V di Braganza, che governò il Portogallo come monarca assoluto dal 1706 al 1750. Giovanni era soprannominato il Re Sole portoghese, o ancora il Magnifico, e per celebrare la prosperità ottenuta dal suo regno grazie all’oro proveniente dalle colonie in Brasile fece costruire opere monumentali e fondò anche importanti istituzioni: tra queste ci sono l’Accademia reale di storia, istituita nel 1720, e appunto la biblioteca, che dal 1777 a metà Novecento fu anche quella ufficiale della vicina Università di Coimbra, una delle più prestigiose del paese.
Di fatto la biblioteca fu progettata come una specie di cassaforte per conservare i libri, che risalgono soprattutto a Cinquecento, Seicento e Settecento e raccontano la storia del Portogallo, ma non solo. Le sue pareti esterne sono spesse più di 2 metri proprio per ripararli dall’umidità e dalle alte temperature, ma anche dagli insetti che mangiano la carta. In questo senso i pipistrelli funzionano come un metodo naturale per il controllo di falene, coleotteri e altri insetti che rischierebbero di danneggiare i libri antichi.
Visto che i pipistrelli sono animali notturni generalmente non sono un disturbo per chi frequenta la biblioteca e non si vedono nemmeno: di giorno se ne stanno appollaiati dietro agli scaffali delle sue sale, mentre di notte se ne vanno in giro a fare scorpacciate di insetti. Al massimo può capitare di sentirli stridere o di intravederli durante uno dei concerti organizzati di sera nella biblioteca.
L’unico vero problema sono i loro escrementi: per questa ragione verso il tramonto i tavoli finemente decorati della biblioteca vengono coperti con grosse fodere di pelle, e ogni mattina i curatori disinfettano le sale (i libri invece sono protetti da sottili reti metalliche).
Dal momento che si vedono molto poco non si sa di preciso quanti siano, ma come ha raccontato Atlas Obscura ne sono stati identificati almeno di due specie (Tadarida teniotis e Pipistrellus pygmaeus). Non è nemmeno chiaro da quanto popolino la biblioteca: in base ai documenti che ci sono arrivati fino a oggi comunque la loro presenza è attestata fin dalla fine del Settecento, tanto che il vicedirettore, António Eugénio Maia do Amaral, li ha definiti «bibliotecari onorari». A detta dei bibliotecari umani, il loro servizio è indispensabile per la tutela del suo patrimonio.
I libri della biblioteca Joanina fanno parte delle oltre due milioni di opere raccolte dalla biblioteca generale dell’Università di Coimbra e sono disposti in tre grosse sale che comunicano tra loro attraverso grandi archi. Su questo livello, detto piano nobile, ci sono librerie e balconi decorati con intagli e inserti dorati, tele con motivi orientali, soffitti affrescati con disegni che ricordano lo studio e l’università e un grande ritratto di Giovanni V. La biblioteca comprende poi un piano intermedio, dove un tempo i libri venivano puliti, restaurati e catalogati, e ancora più in basso la cosiddetta prigione accademica, due celle in cui venivano rinchiusi gli studenti indisciplinati o chiunque commettesse reati nell’ambito della giurisdizione dell’università.
La sala identificata con la parola “Cimélios”, cioè “tesori”, è quella in cui vengono custodite le opere più significative: di tanto in tanto alcuni suoi scaffali sono vuoti perché i libri vengono trattati in una particolare stanza dove per 21 giorni viene tolto l’ossigeno, per eliminare i parassiti che danneggiano la carta.
Tutti i libri conservati nella biblioteca Joanina sono consultabili e circa la metà di loro lo sarà presto anche online, grazie a un progetto di digitalizzazione finanziato con 8 milioni di euro da un ente degli Emirati Arabi Uniti che si occupa di libri. Nel tempo l’edificio è stato ristrutturato alcune volte e nel 2015 è stato sostituito anche il grande portale dell’ingresso in legno: sono però stati mantenuti alcuni interstizi che i pipistrelli usano ancora oggi per uscire e andare a bere nel Mondego, il fiume che scorre a circa 200 metri da lì.
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