Ursula von der Leyen ha rinviato la presentazione della nuova Commissione
Lo farà non prima della prossima settimana, e non mercoledì come inizialmente previsto
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen non presenterà prima della settimana prossima la composizione della nuova Commissione (l’organo esecutivo dell’Unione Europea), invece che mercoledì come ci si aspettava avrebbe fatto. Il rinvio non è stato comunicato ufficialmente ma è scontato dato che mercoledì era previsto un incontro tra von der Leyen e i gruppi politici del Parlamento Europeo, che è stato però rinviato a martedì della settimana prossima, in occasione della sessione plenaria del Parlamento a Strasburgo.
È molto probabile che la presidente aspetti questo passaggio prima di divulgare la sua proposta per la lista dei commissari, che prima comunicherà ai rappresentanti del Parlamento, cioè l’organo che la esaminerà e infine la approverà con una specie di voto di fiducia.
L’attribuzione degli incarichi tra i 26 commissari, uno per ogni paese membro dell’Unione oltre alla presidente, è oggetto di pressioni da parte dei governi, che indicano il nome del proprio candidato ma non la delega, cioè di cosa si occuperà il commissario espresso dal loro paese.
Tra le ragioni che hanno portato al rinvio, oltre alle trattative tra von der Leyen e i 26 governi nazionali, ce n’è una formale: lunedì la Slovenia ha cambiato persona, indicando l’ex ambasciatrice Marta Kos al posto di Tomaž Vesel, ma il parlamento sloveno non ha ancora ratificato la cosa. La decisione del governo sloveno peraltro ha risposto alle richieste di von der Leyen – disattese da molti governi – per la parità di genere nella prossima Commissione.
Inizialmente la presidente aveva detto ai governi di proporle due nomi, quello di una donna e quello di un uomo, ma lo aveva fatto solo la Bulgaria, perché molti governi avevano riconfermato il loro commissario uscente. Allora von der Leyen aveva cercato di convincere i paesi che non avevano ancora indicato un nome a scegliere una donna: lo hanno fatto, tra gli altri, Belgio, Svezia, Spagna e Portogallo. Grazie al cambio di nome della Slovenia, se venisse scelta la candidata bulgara, nella prossima Commissione ci saranno 11 commissarie su 27: in quella precedente le donne erano 12, von der Leyen inclusa.
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