È cominciata la missione Polaris Dawn di SpaceX, che dovrebbe rendere possibile la prima “passeggiata spaziale” per un equipaggio privato

L’equipaggio di Polaris Dawn: da sinistra Anna Menon, Scott Poteet, Jared Isaacman e Sarah Gillis (AP Photo/John Raoux)
L’equipaggio di Polaris Dawn: da sinistra Anna Menon, Scott Poteet, Jared Isaacman e Sarah Gillis (AP Photo/John Raoux)

Martedì mattina una capsula di SpaceX che trasporta quattro privati cittadini è decollata dal Kennedy Space Center della NASA, in Florida: sono partiti per una missione di cinque giorni nota come Polaris Dawn, e se tutto andrà secondo i piani saranno i primi non astronauti a fare una “passeggiata spaziale” (EVA, come vengono chiamate informalmente le attività extraveicolari nello spazio): l’equipaggio è composto dall’imprenditore miliardario quarantunenne Jared Isaacman, che ha finanziato personalmente gran parte della missione, da Scott “Kidd” Poteet, un tenente colonnello dell’aeronautica in pensione, e dalle ingegnere di SpaceX Sarah Gillis e Anna Menon.

A oggi solamente alcuni astronauti della NASA, dell’Agenzia spaziale europea e di quelle del Canada, della Russia e della Cina hanno effettuato un’EVA, per esempio per la costruzione e la manutenzione delle stazioni spaziali costruite nel tempo intorno alla Terra. Oltre a questo Polaris Dawn dovrebbe essere la prima missione con un equipaggio ad allontanarsi così tanto dalla Terra dai tempi di Apollo 17, l’ultima missione del programma lunare statunitense che raggiunse la Luna nel 1972: arriverà a quasi 1.400 chilometri dalla Terra.

Inizialmente Polaris Dawn doveva partire a fine agosto, ma il lancio è stato posticipato prima perché era stata rilevata una perdita di elio sulla rampa di lancio, e poi per via del maltempo al largo della costa della Florida, dove è previsto che la capsula atterrerà alla fine della spedizione. La “passeggiata spaziale” è prevista per il terzo giorno della missione.