La cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Parigi
Allo Stade de France hanno sfilato i portabandiera di tutte le delegazioni; poi c'è stata una grande festa, con musica elettronica francese
Domenica sera allo Stade de France c’è stata la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi, che ha segnato la fine del periodo olimpico e paralimpico a Parigi e il passaggio di consegne con Los Angeles, dove si terranno i prossimi Giochi estivi, nel 2028. Il titolo della cerimonia era Paris est une fête, Parigi è una festa, ispirato al romanzo di Ernest Hemingway Festa mobile. Gli atleti e le atlete di tutte le delegazioni hanno partecipato sotto una forte pioggia, com’era successo nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ormai un mese e mezzo fa.
Dopo l’inno francese, suonato da un trombettista, è cominciata la sfilata dei portabandiera di tutti i paesi partecipanti; per l’Italia erano il mezzofondista Ndiaga Deng e la nuotatrice Domiziana Mecenate, scelti in quanto i due più giovani della delegazione a essere arrivati al quarto posto in una gara di queste Paralimpiadi. Il presidente del comitato paralimpico italiano Luca Pancalli ha parlato di una decisione presa «sull’onda della scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ricevere al Quirinale gli atleti che hanno sfiorato il podio» e «per dare il segnale di un movimento che si è confermato ma che guarda anche al futuro».
Ndiaga Deng ha 25 anni e, dopo aver vinto il bronzo alle Paralimpiadi di Tokyo, a Parigi è arrivato quarto nei 1.500 metri T20, in cui gareggiano atleti con disabilità intellettive. Domiziana Mecenate ha 22 anni ed è arrivata quarta nei 50 metri dorso S3. In queste Paralimpiadi l’Italia ha battuto il precedente record di medaglie vinte, quello dell’edizione di Tokyo (quando furono 69), vincendone 71, delle quali 24 d’oro, 15 d’argento e 17 di bronzo e arrivando sesta nel medagliere.
Durante la cerimonia sono stati presentati due atleti e quattro atlete che sono stati appena eletti nel consiglio Comitato paralimpico internazionale: tra di loro c’era anche l’italiana Martina Caironi, che sabato sera aveva vinto i 100 metri T63. C’era anche il presidente francese Emmanuel Macron, che all’inizio è stato inquadrato e ha ricevuto un misto di applausi e fischi.
Finita la sfilata dei portabandiera hanno parlato il presidente del Comitato organizzatore di Parigi 2024, Tony Estanguet, che ha ricordato i momenti sportivi migliori dell’edizione e lodato la partecipazione di pubblico, definendo l’evento un successo, e il presidente del Comitato paralimpico internazionale Andrew Parsons, che ha detto tra le altre cose che è importante utilizzare le Paralimpiadi per cominciare a rendere più inclusiva la società.
Dopo i discorsi c’è stata un’esibizione di ballerini e ballerine, alcuni con diverse disabilità, e poi il passaggio a Los Angeles, con l’inno nazionale degli Stati Uniti cantato dalla cantante e attrice Ali Stroker e un video con protagonisti alcuni atleti e atlete statunitensi. Quindi è cominciata una festa molto viva e colorata, durante la quale si sono esibiti in tutto 24 famosi deejay di diverse generazioni, tra i quali Jean-Michel Jarre e Martin Solveig, che hanno messo musica elettronica francese in mezzo a varie coreografie con le luci, chiudendo con un omaggio ai Daft Punk, probabilmente il principale duo di musica elettronica francese.