L’aereo precipitato in Brasile ad agosto aveva un notevole accumulo di ghiaccio, dice un rapporto preliminare sull’incidente

I detriti dell'aereo dopo l'incidente, il 10 agosto (AP Photo/Andre Penner)
I detriti dell'aereo dopo l'incidente, il 10 agosto (AP Photo/Andre Penner)

Venerdì sono stati pubblicati i risultati preliminari delle indagini sull’incidente aereo avvenuto in Brasile il 9 agosto, quando un volo della compagnia brasiliana Voepass precipitò vicino a Vinhedo, nello stato di San Paolo, provocando la morte di tutte e 62 le persone a bordo. Il primo rapporto sulla vicenda dice che prima dell’incidente i piloti avevano notato un notevole accumulo di ghiaccio sull’aereo: secondo gli investigatori potrebbe indicare che i sistemi anti-ghiaccio non funzionavano correttamente. Tre esperti del settore intervistati da Reuters hanno comunque sottolineato che di solito gli incidenti aerei sono causati da diversi fattori concomitanti. È probabile che per avere i risultati definitivi dell’indagine bisognerà aspettare più di un anno.

L’aereo era partito dalla città brasiliana di Cascavel ed era diretto all’aeroporto Guarulhos di San Paolo: aveva perso il controllo improvvisamente ed era precipitato nel giro di un minuto, senza che i piloti dichiarassero un’emergenza.

L’accumulo di ghiaccio era subito stato indicato come una delle possibili cause dell’incidente: la sua presenza, specialmente sulle ali, è molto pericolosa perché può aumentare il peso dell’aereo, modificarne l’aerodinamicità e ridurne la portanza, cioè la forza che permette di rimanere in volo. Il ghiaccio si può formare quando la temperatura in quota è molto bassa e l’aria molto umida, e nella zona dell’incidente c’era un’alta probabilità che se ne formasse. La compagnia aerea ha detto che i piloti erano molto esperti e che l’aereo era stato sottoposto a regolare manutenzione il giorno prima dello schianto.