• Italia
  • Venerdì 6 settembre 2024

L’assessore al Turismo di Roma vuole limitare l’accesso alla fontana di Trevi

Con un biglietto gratuito per i romani e a pagamento – 2 euro – per i turisti: l'obiettivo è rendere la visita meno caotica

Foto di turisti alla Fontana di Trevi
(GIANNI CIPRIANO/The New York Times/Contrasto)
Caricamento player

Il comune di Roma vuole introdurre un biglietto – gratuito per i residenti, a pagamento per i turisti – per limitare l’accesso alla piazza che si affaccia sulla fontana di Trevi, uno dei monumenti più noti della città e del mondo, visitato ogni giorno da decine di migliaia di persone. L’obiettivo di questa limitazione è rendere la visita alla fontana di Trevi più piacevole e tranquilla rispetto al caos attuale, dovuto alla calca di turisti che si forma durante tutta la giornata.

L’idea era già stata proposta lo scorso anno dall’assessore al Turismo Alessandro Onorato, che dopo il tuffo di un turista nella fontana aveva parlato di “barbarie” proponendo di limitare l’accesso alla piazza. Giovedì Onorato è tornato a sostenerla con un video diffuso su Instagram in cui ha usato toni più perentori. L’assessore ha spiegato che anche quest’anno a Roma i dati del turismo sono da record e che l’arrivo di così tante persone sta creando ricchezza e posti di lavoro, ma ha detto anche che l’obiettivo del comune è rendere il turismo più compatibile con la vita dei romani.

Concretamente, la limitazione consisterebbe nel fissare un numero massimo di accessi contemporanei alla piazza e di regolare gli ingressi con un biglietto da prenotare. Il biglietto sarebbe gratuito per i residenti e a pagamento – 2 euro, ha ipotizzato Onorato – per i turisti. I soldi verrebbero reinvestiti per assumere addetti al controllo dell’ingresso e dell’uscita. «Vogliamo rendere la visita alla fontana di Trevi davvero un’experience e non un caotico dare spallate da un turista all’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie», ha detto l’assessore.

La proposta di limitare l’accesso a un monumento come la fontana di Trevi si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione del turismo di massa che interessa soprattutto le grandi città. La gran parte dei turisti tende a concentrarsi in alcune zone o monumenti tra quelli più noti, e l’arrivo di milioni di persone, spesso in una specifica stagione, porta una serie di grossi problemi per le persone che ci vivono: aumento dei prezzi, scadimento dei servizi dedicati ai residenti, peggiore qualità della vita. Se ne sta discutendo molto in Spagna, in Giappone e anche in Italia, in particolare a Venezia e Firenze.

I dati delle presenze turistiche a Roma dimostrano che il problema è reale: nel 2023 è stata visitata da 50 milioni di persone, un primato che molto probabilmente sarà battuto nel 2024 visto che nei primi sei mesi dell’anno le presenze sono cresciute quasi del 5 per cento. Sempre nel 2023 i turisti sono cresciuti del 45,2 per cento rispetto al 2022 e Roma è stata la prima città europea per crescita turistica.

La responsabilità di gestire i turisti e mitigare le conseguenze negative per gli abitanti ricade in larga parte sulle amministrazioni locali, che però faticano a trovare soluzioni. L’introduzione di biglietti a pagamento e limitazioni all’accesso è la contromisura più adottata dalle grandi città, anche se non sempre risulta efficace: il biglietto a pagamento introdotto dal comune di Venezia, per esempio, ha portato più soldi nelle casse del comune, ma finora non è servito a limitare o quantomeno regolare l’arrivo dei turisti.

– Leggi anche: Si può essere turisti responsabili?