È stata rifiutata l’offerta della società canadese Alimentation Couche-Tard per l’acquisto di 7-Eleven
Venerdì la società giapponese Seven & i ha fatto sapere di aver rifiutato l’offerta di acquisto di 7-Eleven, la più grande e nota catena di konbini del Giappone, da parte della società canadese Alimentation Couche-Tard. I konbini sono i tipici minimarket giapponesi che vendono un po’ di tutto e sono un simbolo della vita culturale del paese: per questo la possibilità che la più grande e nota catena di konbini venisse acquistata da un’azienda straniera era molto discussa in Giappone.
Ma c’erano anche ragioni economiche: Alimentation Couche-Tard aveva proposto di acquistare tutte le azioni di 7-Eleven per 14,86 dollari l’una, per un totale di circa 38,5 miliardi di dollari: sarebbe stata una delle più grandi acquisizioni di un’azienda giapponese da parte di un’azienda straniera degli ultimi decenni.
Seven & i ha detto che il proprio consiglio di amministrazione si è confrontato con un comitato di consulenti nominato appositamente per valutare l’offerta, e di aver concluso che non è nell’interesse dei suoi azionisti, per due ragioni principali. La prima riguarda il valore economico dell’offerta, giudicata troppo bassa, mentre la seconda è di tipo normativo. Seven & i aveva espresso dubbi riguardo alla gestione delle regole sulla concorrenza nel caso in cui 7-Eleven fosse stata acquisita. Seven & i ha già diverse migliaia di negozi negli Stati Uniti: combinata con Alimentation Couche-Tard, che possiede già oltre 16mila minimarket e stazioni di servizio in Nord America e in Europa, l’azienda avrebbe controllato quasi un quinto del mercato dei minimarket negli Stati Uniti, con potenziali problemi con le leggi sulla concorrenza statunitensi. Secondo Seven & i l’offerta di Alimentation Couche-Tard non ha offerto sufficienti rassicurazioni su questo punto.
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