L’ong Human Rights Watch ha incolpato l’esercito venezuelano e gruppi armati legati al governo della morte di 24 persone nelle proteste di luglio

Manifestanti col volto coperto si nascondo dietro una barricata; davanti a loro un mezzo corazzato dell'esercito
Un momento delle proteste contro Nicolás Maduro a Caracas, il 29 luglio 2024 (AP Photo/Matias Delacroix)

Un rapporto appena pubblicato dall’ong internazionale di difesa dei diritti umani Human Rights Watch dice che alla fine di luglio in Venezuela, durante le grosse proteste contro l’assegnazione della vittoria alle elezioni presidenziali a Nicolas Maduro, 24 persone sono state uccise dall’esercito o da gruppi armati che sostengono il governo. Maduro governa il Venezuela in maniera autoritaria dal 2013 ed è appena stato rieletto con estesi brogli: le proteste sono durate giorni e hanno coinvolto migliaia di persone. Secondo Human Rights Watch, 23 delle 24 persone uccise erano manifestanti o persone che stavano assistendo alle proteste; una era un membro della guardia nazionale.

Human Rights Watch ha detto di aver ricevuto «resoconti credibili» di 24 uccisioni da gruppi di cittadini locali (tra cui Foro Penal, Justicia, Encuentro y Perdón, Monitor de Víctimas e Provea) e da informazioni raccolte attraverso i social network. Di questi casi, Human Rights Watch è riuscita a documentarne in modo indipendente 11, accedendo ai certificati di morte delle persone interessate, verificando le prove rappresentate da video e fotografie e intervistando 20 persone. La documentazione raccolta è stata analizzata da ricercatori, patologi forensi ed esperti di armi. L’ong ha anche detto che molti parenti delle persone uccise e testimoni si sono rifiutati di parlare per il timore di ripercussioni da parte delle autorità governative.