Il più grande rimpasto di governo in Ucraina dall’inizio della guerra
Sei ministri hanno annunciato le loro dimissioni e il presidente Volodymyr Zelensky dovrà riassegnare i loro incarichi
Tra martedì e mercoledì sei ministri hanno annunciato le loro dimissioni, incluso il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: mercoledì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che al paese servono «nuove energie», confermando un imminente rimpasto di governo. Anche se Zelensky non ha chiarito se alcuni di loro resteranno con un incarico diverso, sarà il più grande cambiamento della composizione del governo dall’inizio della guerra. In due anni e mezzo infatti Zelensky aveva finora cambiato in tutto cinque ministri.
Oltre a Kuleba, hanno dato le loro dimissioni due vice prime ministre su quattro, Olha Stefanishyna (che era anche ministra dell’Integrazione europea ed euroatlantica) e Iryna Vereshchuk (ministra della Reintegrazione dei territori occupati), e tre ministri: Oleksandr Kamyshin (Industrie strategiche, responsabile anche della produzione di armi), Denys Maliuska (Giustizia) e Ruslan Strilets (Ambiente). Mercoledì il parlamento ucraino ha ratificato le dimissioni di quattro di questi, con l’eccezione di Vereshchuk (è mancata la maggioranza in aula) e di Kuleba (la votazione è stata rimandata e non si sa ancora quando avverrà).
È possibile che alcuni dei ministri uscenti restino al governo assumendo però un ruolo diverso. Secondo l’Ukrainska Pravda, il principale giornale online ucraino, Stefanishyna potrebbe venire nominata ministra della Giustizia. Al momento sono rimaste scoperte dieci deleghe ministeriali (su 21 in tutto), alcune delle quali molto importanti per un paese in guerra come l’Ucraina, come la produzione delle armi. Fino alle nuove nomine, saranno assunte ad interim dagli altri ministri. «Ho già parlato del rinnovo del nostro Consiglio dei ministri, in molti dei suoi ministeri. Sono molto grato ai ministri e a tutto il gabinetto per aver lavorato per l’Ucraina, e il bene degli ucraini, per quattro anni e mezzo», ha detto Zelensky in una conferenza stampa insieme al primo ministro irlandese Simon Harris, in visita a Kiev.
Il rimpasto secondo il presidente servirà a «rafforzare il paese sotto vari aspetti», tra i quali ha citato la diplomazia e la politica internazionale. Mercoledì Davyd Arakhamiia – il leader del gruppo parlamentare del partito di Zelensky, Servitore del Popolo – aveva detto che più di metà dei ministri sarebbe stata cambiata.
Molto probabilmente il rimpasto non modificherà sensibilmente la politica interna o estera del governo. Secondo Volodymyr Fesenko, un analista politico ucraino intervistato dal New York Times, l’idea del presidente è solo di rinnovare alcune posizioni chiave: «Pensa che delle nuove persone nuove siano più motivate e porteranno nuove idee», ha detto. Inoltre Dmitry Peskov, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha detto che il rimpasto di governo non avrà conseguenze sulle eventuali trattative per un cessate il fuoco.
«È un grande rimpasto, era atteso da molto tempo», ha detto al Kyiv Independent Oleksandr Merezhko, presidente della commissione Esteri del parlamento: «Ci attende un periodo difficile, un autunno e un inverno difficili. Forse questo rimpasto è legato a questo periodo di nuove sfide per l’Ucraina».
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