I post di Maria Rosaria Boccia che proverebbero il suo incarico al ministero della Cultura

Su Instagram ha pubblicato l'audio di una telefonata e una mail che contraddicono la versione di Gennaro Sangiuliano e del suo staff

Il profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia
Il profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia
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Sul suo profilo Instagram Maria Rosaria Boccia, la donna protagonista in questi giorni di un caso politico che coinvolge il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha pubblicato nuovi documenti che sembrano provare che ci sia effettivamente stata una sua nomina al ministero come consulente per gli eventi. È la questione centrale, perché il caso era nato proprio da qui: il 26 agosto Boccia aveva pubblicato una foto in cui ringraziava Sangiuliano per la nomina a «Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi». Dopo il post erano però usciti vari articoli che riportavano una smentita del ministero.

Da allora Boccia aveva pubblicato quotidianamente foto e screenshot per provare il suo coinvolgimento nelle attività istituzionali del ministero: dalle chat di gruppo passando per mail relative all’organizzazione di uno degli eventi più importanti, la riunione dei ministri della Cultura del G7. I post pubblicati nei mesi passati sul suo profilo, del resto, testimoniano la sua presenza in numerosi incontri pubblici di Sangiuliano.

In questo nuovo post Boccia ha pubblicato l’audio di una sua telefonata con il dirigente del ministero Antonio Mazza, in cui fa riferimento alla sua nomina e a una mail ricevuta da un collega di Mazza, Alessandro Ferrari. Insieme all’audio della telefonata, Boccia ha pubblicato anche uno screenshot della mail di Ferrari, inviata il 10 luglio, in cui si legge:

Gent.ma dott.ssa Boccia,

dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del Ministro “PER I GRANDI EVENTI”.

Oltre alla telefonata e alla mail, Boccia ha pubblicato nelle sue storie di Instagram anche gli screenshot dei biglietti aerei inviati da Narda Frisoni, capo della segreteria del ministero, per farla partecipare a un evento pubblico a Pompei insieme a Sangiuliano, il 23 luglio.

Uno screenshot di una storia Instagram di Boccia, con la mail di Frisoni

Sono informazioni che contraddicono le versioni fornite da Sangiuliano e dal suo staff fin qui. All’inizio il ministero aveva smentito dicendo che non c’era stata nessuna nomina e negando che tra Boccia e il ministro ci fosse una qualche vicinanza. Poi Sangiuliano ha ammesso di aver preso in considerazione l’ipotesi di assegnare l’incarico a Boccia (senza pagarla), spiegando però che il suo gabinetto aveva obiettato a causa di un possibile conflitto d’interessi non meglio specificato. Per questo motivo, aveva detto, la nomina era saltata. Infine, mercoledì sera, Sangiuliano ha ammesso di aver avuto una relazione con Boccia ma ha ribadito ancora una volta di non averla mai nominata consulente del ministero.

Secondo Boccia invece la nomina è stata realmente disposta dal ministro, ma ancora non ratificata con il relativo decreto per via di lungaggini burocratiche.

Anche per via delle implicazioni politiche della storia, lunedì la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta a 4 di sera su Rete 4, dicendosi rassicurata dalle spiegazioni che Sangiuliano le aveva fornito. Poi martedì, in seguito alla pubblicazione di altri documenti da parte di Boccia, ha convocato Sangiuliano a Palazzo Chigi.

Dopo l’incontro Sangiuliano ha mandato un comunicato alle agenzie di stampa in cui ha detto: «Mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata». Nei suoi ultimi post Boccia ha taggato il profilo ufficiale di Meloni. Nell’intervista di mercoledì sera poi ha ribadito che tutte le trasferte di Boccia sono state pagate da lui o comunque non con soldi pubblici, e che non è mai venuta in possesso di informazioni riservate.

– Leggi anche: Il caso Boccia-Sangiuliano, dall’inizio