In Tunisia è stato arrestato l’ennesimo oppositore del presidente autoritario Kais Saied che era candidato alle elezioni
L’imprenditore ed ex parlamentare tunisino Ayachi Zammel, candidato alle elezioni presidenziali del prossimo 6 ottobre nel paese, è stato arrestato con l’accusa di aver falsificato alcune dichiarazioni relative al sostegno ricevuto in campagna elettorale. Zammel è stato arrestato lunedì, poche ore prima che venisse confermato come candidato alle presidenziali dall’autorità elettorale del paese (Isie).
Dal momento che uno dei criteri necessari per candidarsi in Tunisia è non avere precedenti penali, i candidati alla presidenza della Tunisia approvati dall’Isie rimangono quindi solo due, uno dei quali è l’attuale presidente autoritario Kais Saied: accusato da tempo di aver smantellato il sistema democratico tunisino e le libertà ottenute dopo le primavere arabe, la vasta ondata di proteste e sommovimenti che avvennero nel 2011 in vari paesi del Nord Africa e del Medio Oriente e che portarono alla destituzione di regimi autoritari al potere da decenni.
Zammel è solo l’ultimo di una lunga serie di oppositori di Saied a essere stati arrestati, incarcerati e condannati in vista delle prossime elezioni presidenziali. La commissione elettorale, composta da funzionari nominati proprio da Saied, si è anche rifiutata di riammettere nella lista tre candidati che erano stati esclusi, contrariamente a quanto stabilito da una recente sentenza. Le prossime elezioni in Tunisia insomma si terranno senza una reale opposizione: l’unica altra candidatura accettata dall’Isie è quella Zuhair Maghzaoui, leader di un partito minore che comunque ha sostenuto diverse politiche autoritarie di Saied.
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