La polizia del Brasile lotta contro le macchine pesca pupazzi
Di quelle che si trovano nelle sale giochi: ne ha sequestrate diverse che erano state truccate, e sospetta che c'entrino dei gruppi criminali
A fine agosto la polizia brasiliana ha eseguito la seconda fase dell’operazione “Mãos Leves” (borseggiatore) che ha portato fra le altre cose al sequestro di decine di “macchine pesca pupazzi”, quelle che nelle sale giochi permettono di pescare peluche o giocattoli tramite una specie di artiglio che scende dall’alto e viene manovrato da chi gioca. Secondo la polizia sarebbero state manomesse illecitamente da gruppi criminali per rendere più difficile vincere: i media brasiliani parlano di “scandalo dell’artiglio debole”.
La prima fase dell’operazione della polizia era stata completata a maggio, e anche in quel caso erano state sequestrate decine di macchine. Adesso invece sono stati eseguiti 16 mandati di perquisizione a Rio de Janeiro e altri tre nello stato di Santa Catarina, più a sud. Nelle macchine sequestrate la polizia ha trovato dei dispositivi che interferiscono con il sistema elettrico del meccanismo che afferra e sposta gli oggetti nella macchina, e nella maggior parte dei casi impediscono di impartire all’artiglio la forza sufficiente per stringere un premio abbastanza a lungo per estrarlo dalla cabina.
In base alle indagini della polizia i bracci permettono di vincere solo dopo un certo numero di tentativi. È in effetti comune che le probabilità di vittoria con queste macchinette venga determinata a priori, ma secondo la polizia brasiliana in certi casi la manipolazione è eccessiva e illecita.
Per fare un esempio, negli Stati Uniti in molti casi le macchine sono riconosciute effettivamente come giochi di fortuna, più che di abilità, ma sono escluse specificamente dai regolamenti sul gioco d’azzardo in caso rispettino alcuni parametri. Secondo i loro produttori e i gestori delle sale giochi e delle fiere in cui si possono trovare macchine del genere, nonostante le probabilità di vittoria siano predeterminate, se venissero abbassate troppo la gente smetterebbe di giocarci.
All’inizio le indagini non si erano concentrate sulle macchine, ma sui premi che contengono. La polizia infatti aveva ricevuto informazioni secondo cui alcune delle aziende coinvolte nella vicenda usavano come premi pupazzi e peluche contraffatti di personaggi tutelati dal copyright. Solo successivamente è stata scoperta la manomissione delle macchine.
A ogni modo la polizia brasiliana sta indagando anche sul possibile coinvolgimento dei gruppi criminali di Rio de Janeiro e di altre città brasiliane, sospettando che utilizzino questi giochi per riciclare denaro. Oltre alle macchine e ai pupazzi, nell’operazione sono stati sequestrati un’arma da fuoco, contanti per l’equivalente di 50mila euro e diversi dispositivi elettronici, che saranno analizzati per cercare di risalire alle organizzazioni coinvolte. Le persone sospettate di aver manomesso le macchine rischiano di essere accusate, fra le altre cose, di reati contro i consumatori, contro la proprietà intellettuale e di violazione dei regolamenti del gioco d’azzardo.
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