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  • Martedì 3 settembre 2024

Le indagini in Italia sul maestro australiano che si è dichiarato colpevole di centinaia di abusi su minori

Sono iniziate nei mesi scorsi per capire se ci siano stati casi di pedofilia non denunciati dieci anni fa, quando l’uomo insegnò a Pisa

Giornalisti e telecamere fuori da un tribunale di Brisbane il 7 aprile del 2020
Giornalisti e telecamere fuori da un tribunale di Brisbane il 7 aprile del 2020 (Jono Searle/ Getty Images)
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Negli ultimi mesi la magistratura italiana ha ascoltato diverse persone per verificare se ci siano stati stupri, abusi sessuali su bambini o produzione di materiale pedopornografico collegati al caso di Ashley Paul Griffith, un maestro d’infanzia australiano di 46 anni. Lunedì, durante un’udienza al tribunale di Brisbane, in Australia, Griffith si è dichiarato colpevole di 307 capi d’accusa. Tra il 2013 e il 2014 Griffith insegnò alla Westminster International School, una scuola internazionale di Pisa chiusa cinque anni fa. La procura di Firenze è stata avvisata dai magistrati australiani secondo cui Griffith – definito dalla polizia australiana «uno dei peggiori pedofili nella storia del paese» – avrebbe commesso reati anche in Italia: la procura australiana lo sostiene sulla base delle lunghe indagini avviate dieci anni fa.

Gli investigatori australiani arrestarono Griffith solo nell’agosto del 2022, accusandolo di oltre 1.400 casi tra cui decine di stupri. Durante le perquisizioni nella sua casa furono trovate telecamere e telefoni con quasi 4.000 immagini e video di abusi su minori commessi fin dal 2007. Dopo la perquisizione Griffith fu accusato di ulteriori reati, in totale 1.623, tra cui 136 stupri e 604 casi relativi a «trattamento indecente di minore», reato che comprende qualsiasi atto o interazione sessuale tra un adulto e un bambino che non includa la penetrazione.

A gennaio la maggior parte dei capi d’accusa era stata archiviata, e lunedì la procura ne ha ritirati altri 13. Griffith si è dichiarato colpevole di 28 accuse di stupro, di 190 per «atti indecenti» con minori che erano sotto la sua responsabilità, di 67 reati legati alla realizzazione di materiale pedopornografico tramite sfruttamento di minori, di quattro legati alla produzione di materiale pedopornografico fuori dall’Australia e di un’accusa di distribuzione di questo materiale.

Griffith arrivò in Italia, a Pisa, nel 2013. All’epoca sosteneva di aver lasciato l’Australia per migliorare il suo metodo di insegnamento e specializzarsi nell’educazione prescolare. Fu assunto dalla Westminster International School per seguire i bambini dai 3 ai 5 anni. Dopo un solo anno però dovette lasciare l’Italia perché i dirigenti della scuola non confermarono la sua assunzione e per questo Griffith si trovò senza visto lavorativo. Non si sa se tra il 2013 e il 2014 furono presentate denunce nei suoi confronti. Negli ultimi mesi gli investigatori hanno sentito persone che lo hanno conosciuto per risalire a eventuali casi di abusi non denunciati dieci anni fa. La procura si è concentrata in particolare a ricostruire come si svolgessero le giornate e le attività dei bambini.

La Westminster International School fu chiusa cinque anni fa. Nello stesso edificio si è trasferita un’altra scuola internazionale, la Elizabeth English Academy, aperta undici anni fa a Gello, una frazione di San Giuliano Terme sempre in provincia di Pisa: la Elizabeth English Academy non ha nulla a che fare con la Westminster International School. La direttrice, Belinda Serra, ha però lavorato per due anni alla Westminster International School, dove conobbe Ashley Paul Griffith. «Era una persona riservata, ma all’epoca non ci furono mai sospetti nei suoi confronti», dice. Alla Westminster International School lavoravano altri sette insegnanti, quasi tutti di origine straniera e ora emigrati dall’Italia.

I risultati delle indagini non sono stati ancora resi noti dalla procura di Firenze. Ashley Paul Griffith resterà in carcere fino alla sentenza, la cui data deve essere ancora comunicata. Il giudice ha ordinato una perizia psichiatrica che dovrà essere fatta prima della sentenza.