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  • Lunedì 2 settembre 2024

Uno dei più gravi casi di pedofilia in Australia riguarda anche l’Italia

Un ex maestro d'infanzia si è dichiarato colpevole di oltre 300 reati di stupro, abusi sessuali e produzione di materiale pedopornografico

Giornalisti e telecamere fuori da un tribunale di Brisbane il 7 aprile del 2020 (Jono Searle/ Getty Images)
Giornalisti e telecamere fuori da un tribunale di Brisbane il 7 aprile del 2020 (Jono Searle/ Getty Images)
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Lunedì durante un’udienza in un tribunale di Brisbane, nel Queensland, in Australia, l’ex maestro d’infanzia Ashley Paul Griffith si è dichiarato colpevole di 307 capi d’accusa relativi allo stupro e agli abusi sessuali su decine di bambine in un periodo compreso tra il 2007 e il 2022. Un giudice ora dovrà stabilire la pena che dovrà scontare. Griffith, che ha 46 anni, era stato arrestato nell’agosto del 2022 sulla base di migliaia di video e immagini che avevano portato la polizia australiana a definirlo «uno dei peggiori pedofili nella storia del paese»: secondo la procura australiana avrebbe commesso reati anche in un breve periodo in cui aveva lavorato in una scuola dell’infanzia in Italia.

Le indagini che portarono all’arresto di Griffith risalgono al 2014, quando la polizia del Queensland aveva individuato alcuni video e immagini di abusi sessuali sul dark web, quella parte di Internet non accessibile attraverso i normali browser. Il materiale era stato condiviso con la polizia federale australiana e con la squadra speciale della polizia australiana che si occupa di pedofilia online, la Task Force Argos; in seguito era stato pubblicato su un database internazionale accessibile anche ad altre forze di polizia. La svolta nelle indagini avvenne nel 2022, grazie a un dettaglio ricorrente sullo sfondo di molti di questi video: furono delle lenzuola riconducibili a un produttore specifico che riforniva i centri per l’infanzia del Queensland a permettere di risalire a Griffith.

Subito dopo l’arresto, l’uomo fu accusato di oltre 1.400 reati, tra cui decine di stupri. Durante le perquisizioni successive a casa sua furono trovate telecamere e telefoni che contenevano quasi 4mila immagini e video di abusi su minori che andavano indietro fino al 2007, motivo per cui nel 2023 furono formalizzate imputazioni ancora più gravi: Griffith fu accusato di 1.623 reati, tra cui 136 accuse di stupro e 604 di «trattamento indecente di minore», reato che comprende qualsiasi atto o interazione sessuale tra un adulto e un bambino che non includa la penetrazione.

In particolare, Griffith era sospettato di aver stuprato o abusato sessualmente di 91 bambine di età compresa tra un anno e dodici anni in oltre dieci centri per l’infanzia a Brisbane, tra il 2007 e il 2013 e poi tra il 2018 e il 2022, e a Sydney, tra il 2014 e il 2017. Era inoltre accusato di aver prodotto e distribuito materiale pedopornografico anche in un paese straniero in cui aveva vissuto tra il 2013 e il 2014. All’inizio la polizia non aveva specificato di quale paese si trattasse, ma in base alle ultime informazioni sul processo diffuse dai giornali australiani e dalle agenzie di stampa internazionali Griffith aveva lavorato anche in Italia, alla Westminster International School di Pisa, una scuola internazionale chiusa cinque anni fa.

La polizia federale sostiene che abbia ripreso gli abusi con vari telefoni e telecamere mentre era al lavoro. Sempre in base alle indagini, aveva superato con successo i controlli richiesti in Australia per lavorare come maestro. A gennaio la maggior parte dei capi d’accusa era stata archiviata, e lunedì la procura ne ha ritirati altri 13. Griffith si è dichiarato colpevole tra le altre cose di 28 accuse di stupro, di 190 per «atti indecenti» con minori che erano sotto la sua responsabilità, di 67 reati legati alla realizzazione di materiale pedopornografico tramite sfruttamento di minori, di quattro legati alla produzione di materiale pedopornografico fuori dall’Australia e di un’accusa di distribuzione di detto materiale. È anche accusato di possesso di materiale pedopornografico legato allo sfruttamento di minori in un periodo compreso tra il 2005 e il 2022.

Durante la seguitissima udienza di lunedì sono stati citati i nomi delle circa sessanta bambine coinvolte negli abusi per cui è stato incriminato, che non sono stati diffusi per obblighi di legge, ed erano presenti anche molte delle loro famiglie. Quando a Griffith è stato chiesto se avesse qualcosa da aggiungere, oltre a dichiararsi colpevole, ha risposto scuotendo la testa di no. Resterà in detenzione fino alla pronuncia della sentenza, la cui data deve essere ancora comunicata. Il giudice ha anche ordinato che prima di allora venga predisposto un rapporto psichiatrico sul suo conto.

Al momento dell’arresto e dell’incriminazione formale nel 2023 il nome di Griffith non era stato indicato, per via di una legge del Queensland che tutelava l’identità delle persone accusate di reati sessuali fino al momento del rinvio a giudizio. La legge tuttavia è stata modificata e lui individuato pubblicamente come presunto autore dei reati alla fine del 2023: pochi giorni dopo fu aggredito da un altro detenuto nel carcere di massima sicurezza di Brisbane in cui si trova da allora.