Si sono concluse le indagini sulla caduta dell’elicottero che il 19 maggio aveva provocato la morte del presidente dell’Iran Ebrahim Raisi: il rapporto finale sostiene che sia stata causata da «condizioni climatiche e atmosferiche complesse», confermando quindi quanto si riteneva già nei primi giorni dopo l’incidente, cioè che non fosse precipitato per un’azione criminale. L’improvvisa comparsa di una «fitta e densa massa di nebbia» avrebbe provocato la collisione dell’elicottero con una montagna.
Raisi stava tornando in Iran dopo essere stato in Azerbaijan insieme al ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, tre funzionari iraniani e tre membri dell’equipaggio quando l’elicottero su cui viaggiavano è precipitato, uccidendo Raisi e gli altri passeggeri. I rottami dell’elicottero erano stati trovati dopo molte ore di ricerche.
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