La seconda medaglia d’oro di Stefano Raimondi alle Paralimpiadi di Parigi
La quarta nel nuoto per l'Italia: ha vinto la finale dei 100 metri stile libero S10, due giorni dopo aver vinto anche nei 100 metri rana
Domenica il nuotatore italiano Stefano Raimondi ha vinto la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi nei 100 metri stile libero S10, la categoria del nuoto paralimpico che comprende atleti con disabilità moderate alle gambe, ai fianchi o a un piede (le categorie della disabilità fisica vanno da S1 a S10: più è alto il numero, meno si ritiene che la disabilità impatti sulla prestazione).
È la seconda medaglia d’oro a queste Paralimpiadi per Raimondi, che aveva già vinto venerdì la gara dei 100 metri rana SB9: questa però è stata molto più sorprendente, perché Raimondi è arrivato davanti ai due favoriti australiani Rowan Crothers e Thomas Gallagher, che peraltro si erano qualificati per la finale con tempi nettamente migliori. Ha nuotato in un tempo notevole di 51,40 secondi, mettendosi subito in testa alla gara e rimanendoci fino alla fine.
Raimondi ha 26 anni, è uno dei migliori nuotatori di queste Paralimpiadi ed è molto versatile: nei prossimi giorni ha ancora in programma di partecipare ad altre gare e in quasi tutte è competitivo per una medaglia. Alle Paralimpiadi di Tokyo, nel 2021, vinse complessivamente 7 medaglie, di cui una d’oro nei 100 metri rana SB9. Quella nei 100 metri stile libero è stata la quarta medaglia d’oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Parigi per l’Italia, che ha una delle migliori squadre al mondo e al momento è terza nel medagliere del nuoto dopo Gran Bretagna e Cina.
Dopo quella di Raimondi l’Italia ha vinto anche un’altra medaglia, di bronzo, con Alessia Scortechini nei 100 metri stile libero S10 (la stessa specialità di Raimondi, quindi, ma in cui gareggiavano le donne). Scortechini ha 27 anni e questa è la sua prima medaglia paralimpica individuale: a Tokyo vinse l’oro a squadre nella 4×100 metri stile libero.
Nella stessa gara di Raimondi c’era anche un altro italiano, Simone Barlaam, che è arrivato quinto. Barlaam è uno dei migliori nuotatori paralimpici al mondo, ma in questo caso gareggiava in una categoria non sua: la sua disabilità infatti (uno sviluppo incompleto del femore destro) è classificata nella categoria S9, e quindi è considerata di maggiore impatto sulla prestazione. Quest’anno però è stata tolta dal programma paralimpico la gara dei 100 metri stile libero S9, quella in cui avrebbe dovuto competere Barlaam, come parte di una più generale riduzione delle gare che dovrebbe servire ad aumentare la competitività in certe discipline e ad accorciare un po’ il vasto programma del nuoto.
Barlaam ha detto di aver deciso comunque di partecipare per mettersi alla prova, e il quinto posto è quindi un risultato notevole, perché tutti gli altri nuotatori in gara avevano una disabilità che influenzava meno la prestazione rispetto alla sua. Il tempo fatto da Barlaam, 52,43 secondi, è il nuovo record paralimpico S9 sulla distanza (il record del mondo, di 52,23 secondi, è detenuto sempre da Barlaam).