Secondo il Wall Street Journal la grossa banca d’affari Goldman Sachs licenzierà almeno 1.300 dipendenti

(Michael M. Santiago/Getty Images)
(Michael M. Santiago/Getty Images)

Secondo il Wall Street Journal la grande banca d’affari statunitense Goldman Sachs avrebbe in programma di licenziare tra il 3 e il 4 per cento della sua forza lavoro, cioè tra i 1.300 e i 1.800 dipendenti. I tagli interesseranno tutti i dipartimenti e tutte le filiali nel mondo, in cui la banca impiega 45.300 persone. Sebbene siano licenziamenti massicci, questi rientrano in un sistema di revisione dell’organico che avviene ogni anno, e la cui dimensione varia a seconda dei risultati economici conseguiti dalla banca e delle prospettive future: il Wall Street Journal ricorda che annualmente Goldman Sachs taglia tra il 2 e il 7 per cento della sua forza lavoro nell’ambito del cosiddetto “piano di valutazione strategica delle risorse” (“strategic resource assessment”, SRA).

Il piano individua i profili da licenziare tramite una serie di variabili, come la produttività e i risultati. Un elemento diventato sempre più rilevante nella valutazione del personale è la presenza in ufficio: durante la pandemia la banca aveva concesso il lavoro da remoto, ma con la fine delle restrizioni ha richiesto di nuovo la presenza in ufficio, e non è più benvisto lavorare da casa. Al contrario di quanto sta succedendo in gran parte delle aziende nel mondo, in cui si sta sviluppando una modalità di lavoro sempre più flessibile, Goldman Sachs sta iniziando a prendere provvedimenti contro i dipendenti che non si presentano regolarmente di persona.