Almeno sei persone sono state uccise in un vasto attacco russo su Kharkiv, nell’Ucraina orientale
Venerdì la Russia ha bombardato un palazzo a Kharkiv, nell’Ucraina orientale, uccidendo sei persone e ferendone almeno 59, di cui una ventina in condizioni gravi, ha detto il governatore della regione, Oleh Syniehubov. L’attacco ha provocato un grosso incendio agli ultimi piani del palazzo, che si trova nella zona industriale della città, e distrutto diverse automobili parcheggiate lì davanti. Ihor Terekhov, il sindaco di Kharkiv, ha aggiunto che tra le persone uccise c’è anche un bambino che stava giocando in un parco giochi vicino all’edificio. In giornata sono state attaccate anche altre aree della città, tra cui il quartiere di Nemyshlianskyi, dove sempre stando a quanto riferito da Syniehubov è morta una ragazza di 14 anni.
Kharkiv è la seconda città dell’Ucraina per numero di abitanti e si trova a poche decine di chilometri dal confine russo. Da qualche mese era tornata al centro dei racconti sulla guerra prima per una campagna di bombardamenti lanciati dalla Russia, e poi per un’offensiva di terra, lanciata a sorpresa il 9 maggio dalle truppe russe: nelle ultime settimane tuttavia gli attacchi russi nella zona erano diventati meno intensi, probabilmente per la mobilitazione di molte risorse in seguito all’incursione ucraina in Russia, nella regione di Kursk.
Secondo le autorità ucraine gli attacchi sono stati compiuti con le cosiddette “bombe plananti”, che sono dotate di sistemi di navigazione che consentono loro di raggiungere un obiettivo e di compiere traiettorie più lunghe rispetto alle bombe a caduta: questo tipo di bombe è piuttosto difficile da intercettare ed è diventato uno strumento particolarmente temuto nella guerra in corso.
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