I commenti al trailer di “Biancaneve” non sono quelli che Disney voleva
Nostalgici e detrattori generici, sostenitori di Israele e della Palestina, difensori dell'inclusività e contrari, tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi
Il 10 agosto la casa di produzione Walt Disney Pictures ha pubblicato un breve trailer del musical in live action (cioè con attori veri) Biancaneve, ispirato al primo film d’animazione Disney Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs) del 1937. È l’ultimo di una serie di remake di classici d’animazione che Disney ha fatto uscire al cinema negli ultimi anni riscuotendo un generale successo, sia tra gli adulti nostalgici dei cartoni della loro infanzia, sia tra i bambini che li vedono per la prima volta.
Biancaneve sarebbe dovuto uscire a marzo dell’anno scorso ma la data era stata rimandata per via dello sciopero di Hollywood e uscirà infine negli Stati Uniti a marzo del 2025. È da circa tre anni, però, che se ne parla per ragioni diverse e quasi mai positive, che vanno dalle scelte di adattamento di Disney fino alle posizioni politiche delle sue due protagoniste sulla guerra a Gaza. Per tutti questi motivi, la sezione commenti sotto al trailer su YouTube e Instagram è diventata negli ultimi giorni la peggior pubblicità che Disney potesse immaginare per il suo nuovo film.
Biancaneve è stato girato con un budget da poco più di 200 milioni di dollari ed è stato diretto da Marc Webb (The Amazing Spider-Man). La sceneggiatura è stata riadattata da Greta Gerwig, autrice e regista di Barbie, ed Erin Cressida Wilson. L’attrice scelta per interpretare la protagonista, Biancaneve, è Rachel Zegler, 23 anni, che esordì al cinema nel 2021 con West Side Story e nel 2023 fece la coprotagonista in Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente.
La scelta di Zegler come protagonista fu la prima cosa a suscitare una polemica già nel 2021: sui social gruppi di utenti conservatori si dissero contrari al fatto che Biancaneve, un personaggio descritto come «dalla pelle bianca come la neve», fosse interpretata da un’attrice di origini latinoamericane (la famiglia materna di Zegler viene dalla Colombia). Una cosa simile era già successa con un altro film in live action di Disney, La Sirenetta, per cui era stata scelta come protagonista l’attrice afroamericana Halle Bailey. Zegler aveva commentato la cosa chiedendo ai suoi fan di non coinvolgerla in questa polemica «senza senso».
Non si può dire però che sia stata una reazione inaspettata, visto che Disney sta esplicitamente facendo uno sforzo nella direzione di adattare le proprie storie più famose alle nuove sensibilità, cosa che prevede anche l’inclusione, all’interno dei propri film, di personaggi non bianchi, con tutte le critiche che spesso ne derivano.
Zegler ha sempre mostrato di essere molto allineata a Disney in questo senso. Ha ripetuto in varie occasioni di non essere una fan del film originale del 1937, e anzi di averlo trovato terrificante da bambina. Spesso ha sottolineato come molte parti della trama siano oggi superate, definendo il principe «praticamente uno stalker» e insistendo sul fatto che il nuovo film non girerà attorno alla storia d’amore e al salvataggio del principe, ma piuttosto attorno all’affermazione di Biancaneve nel ruolo della «leader che sa di poter diventare».
Negli ultimi anni tutte queste affermazioni sono state ciclicamente commentate in modo negativo dalla rumorosa nicchia di internet contraria alla rivisitazione in chiave moderna dei classici Disney. È stato fatto notare come togliere la storia d’amore e trasformare Biancaneve in una “leader” allontani molto il film da quello originale ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm e gli tolga di fatto valore. David Hand, figlio di uno dei creatori dell’originale (insieme a Walt Disney stesso), disse un anno fa che entrambi si sarebbero «rivoltati nella tomba» a causa del modo in cui Disney stava «distruggendo» il loro film. Della sceneggiatura si sa comunque ancora pochissimo, ma il fatto che tra le autrici ci sia Greta Gerwig, molto apprezzata per aver trasformato il personaggio della bambola Barbie in un’icona femminista contemporanea, ha suscitato molta curiosità tra i fan più aperti alle novità.
A gennaio del 2022, Peter Dinklage, attore con nanismo diventato molto noto per il ruolo di Tyrion Lannister nella serie tv Il trono di spade, aveva criticato in un’intervista la decisione di Disney di mantenere nel nuovo film una rappresentazione anacronistica dei personaggi dei nani. Citando la scelta di Disney di prendere un’attrice non bianca per fare Biancaneve, Dinklage aveva commentato: «ti stai comportando in un certo senso in modo progressista, ma poi stai comunque raccontando quella cazzo di storia dei sette nani che vivono in una grotta tutti insieme? Ma che cazzo».
In risposta Disney aveva detto di voler adottare un approccio diverso, che evitasse gli stereotipi del primo film, e che avrebbe coinvolto dei consulenti con nanismo nella scrittura dei personaggi.
Quando più di recente è venuto fuori che nel film i nani erano stati disegnati al computer (con la cosiddetta CGI) la polemica si è riaperta. Alcuni hanno fatto notare quanto sia assurdo fare un film in live action per poi usare comunque l’animazione per così tanti personaggi, facendo peraltro passare il messaggio che essendo nani possano non essere trattati come persone vere, cosa che Disney ha risolto definendole non più “nani” ma “creature magiche”.
Altri commentatori hanno fatto notare che sarebbe stata un’opportunità importante per attori con nanismo, che in generale fanno fatica a trovare ruoli nel cinema, poter essere presi in un film con così ampia distribuzione; e che insomma Disney avesse perso un’occasione per fare qualcosa di concretamente positivo nell’ottica di una maggiore inclusività. Nel 2022 era stato annunciato che l’attore Martin Klebba avrebbe fatto Brontolo (nel trailer non lo si vede).
Dopo l’uscita del trailer e un primo evento di presentazione del film, poche settimane fa, è emerso poi un nuovo problema. L’attrice Gal Gadot, che nel film interpreta la matrigna cattiva di Biancaneve, è israeliana e dall’attentato di Hamas del 7 ottobre scorso si è espressa in varie occasioni sostenendo che la comunità internazionale non abbia fatto abbastanza per sostenere Israele, soprattutto per quanto riguarda le donne uccise e prese in ostaggio da Hamas. Allo stesso tempo, Zegler è da tempo impegnata nel tentativo di dare visibilità alla causa palestinese. Recentemente, subito dopo un tweet in cui ringraziava i suoi fan per l’interesse per Biancaneve, ne ha pubblicato un altro in cui aggiungeva: «e ricordate sempre: Palestina libera».
Le due attrici non hanno discusso pubblicamente le loro divergenze, e anzi si sono mostrate insieme in atteggiamenti affettuosi, ma la questione è stata sollevata da commentatori e fan, spostando molto l’attenzione dal film. Sotto i post di promozione pubblicati su Instagram da Gadot alcuni commentatori hanno scritto frasi di sostegno per Israele, altri per la Palestina.
In generale non è escluso che il fatto di avere due attrici così schierate su una questione politica divisiva e attuale come quella della guerra di Israele a Gaza possa creare ulteriori problemi a Disney nella promozione del film. Il Guardian ha raccolto il parere di un’organizzazione che da vent’anni si occupa di boicottare ogni forma di produzione culturale di Israele come forma di protesta a sostegno della Palestina, che sostiene che anche Biancaneve debba essere boicottato per via della presenza di Gadot nel cast.
Negli ultimi giorni, tutte le questioni nate attorno al film da quando è stato annunciato si sono concentrate negli oltre 50mila commenti pubblicati sotto il video del trailer su YouTube, che tengono insieme sia le opinioni più conservatrici (su Zegler) che quelle più attente a una rappresentazione inclusiva (sulla rappresentazione dei sette nani). Il trailer è molto breve e non si riesce a intuire granché della sceneggiatura, ma per quel che si vede ci sono tutti gli elementi del film originale: Biancaneve, i sette nani, la casa nel bosco, la matrigna col suo specchio, il principe e la mela. Nonostante questo molti commenti sono critici rispetto alla strategia di Disney di riproporre i propri classici modernizzati. Altri dicono di essere stufi perché finora questi film in live action si sono sempre rivelati brutti e non all’altezza degli originali, e perché sarebbero solo un modo facile per Disney di fare soldi facendo leva sull’effetto nostalgia.
Molti hanno fatto notare come la sezione commenti del trailer sia diventata in breve tempo più interessante e rilevante del film stesso: «Wow, Disney. Sei davvero incredibile. Hai impiegato 3 anni, ripetute riscritture, una CGI non necessaria e 209 milioni di dollari, solo perché potessi godermi i commenti di un film che non guarderò mai. Che tu sia benedetta».
Non è detto che tutte queste polemiche avranno un effetto negativo visibile sul numero di persone che andranno a vedere il film al cinema quando uscirà. In un articolo del 2023, Forbes aveva calcolato che perché Disney ci guadagnasse qualcosa «il film dovrà incassare almeno 336,4 milioni di dollari». Non è una cifra così alta se si considera che altri live action come Il re leone, La bella e la bestia e Aladdin hanno incassato più di un miliardo di dollari ciascuno. La Sirenetta, che aveva ricevuto critiche in parte simili, incassò a livello internazionale 568 milioni di dollari. Allo stesso tempo però Cruella, film ispirato a La carica dei cento e uno che uscì nel 2021, ne incassò appena 225.