I due attivisti iracheni che bruciarono il Corano in Svezia sono stati rinviati a giudizio

Salwan Momika fuori dall'ambasciata irachena a Stoccolma (Oscar Olsson via ANSA)
Salwan Momika fuori dall'ambasciata irachena a Stoccolma (Oscar Olsson via ANSA)

In Svezia due uomini sono stati rinviati a giudizio per aver bruciato il Corano, il libro sacro per i musulmani, durante una serie di manifestazioni islamofobe che si erano tenute nell’estate del 2023 a Stoccolma, la capitale del paese. La procura svedese accusa i due attivisti iracheni Salwan Momika e Salwan Najem di incitamento all’odio con motivazioni etniche, per quattro diverse occasioni.

In una di queste manifestazioni, che si era tenuta a giugno dell’anno scorso davanti alla principale moschea di Stoccolma, prima di bruciare il Corano Momika aveva messo una fetta di bacon nel libro (il maiale è un animale considerato impuro dai musulmani) e aveva strappato alcune pagine. Momika aveva detto di voler bruciare il Corano in pubblico perché il libro secondo lui è «un pericolo per le leggi democratiche e per i valori svedesi e umani».