Pavel Durov è stato formalmente accusato di 12 reati in Francia ed è ora in libertà vigilata

Pavel Durov
Pavel Durov nel 2017 (AP Photo/Tatan Syuflana)

Mercoledì sera la procuratrice di Parigi Laure Beccuau ha detto che Pavel Durov, il fondatore e amministratore dell’app di messaggistica Telegram, è stato formalmente incriminato di 12 reati in Francia. Durov era stato arrestato domenica 25 agosto all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi, con l’accusa di essere complice delle attività illegali permesse da Telegram. L’app non ha praticamente un sistema di moderazione e l’azienda che la gestisce non collabora con le forze dell’ordine nelle indagini e nella rimozione di contenuti potenzialmente dannosi. Durov è stato rimesso in libertà dopo aver pagato una cauzione di 5 milioni di euro, ma ha il divieto di lasciare il territorio francese e deve recarsi in una stazione di polizia due volte a settimana.

Domenica Telegram aveva risposto pubblicamente alle accuse, sostenendo di rispettare le regole del Digital Services Act (DSA), la legge europea sulla sicurezza e sulla trasparenza dei servizi digitali. Telegram ha circa 40 milioni di utenti nell’Unione Europea, quindi è appena al di sotto della soglia oltre cui il DSA considera i siti come “grandi piattaforme”, ovvero con più di 45 milioni di utenti. Pur essendo molto diffuso, non è quindi sottoposto alle regole più stringenti imposte alle piattaforme più grandi.

Durov ha 39 anni ed è nato in Russia, dove fondò Telegram nel 2013. Risiede a Dubai dove ha sede Telegram, e ha una doppia cittadinanza emiratina e francese. Lasciò la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di consegnare a un’agenzia di intelligence russa i dati ucraini di VK, il social network più usato in Russia, che aveva contribuito a fondare nel 2006.

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