Il primo uomo a entrare nel Campidoglio degli Stati Uniti durante l’assalto del 6 gennaio 2021 è stato condannato a 4 anni di carcere
Martedì c’è stata l’udienza di condanna per Michael Sparks, che fu la prima persona a entrare nel Campidoglio, la sede ufficiale dei due rami del Congresso degli Stati Uniti, durante l’attacco del 6 gennaio 2021. È stato condannato a 4 anni e 5 mesi di prigione e a una multa di 2mila dollari (poco meno di 1.800 euro) per intralcio a un procedimento ufficiale, disordini civili, disturbo della quiete pubblica e altri reati minori per aver tentato di fermare la ratifica della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020.
Sparks il 6 gennaio 2021 era arrivato a Washington D.C. dal Kentucky, dopo aver pubblicato su internet post che dicevano cose come «Vogliamo una guerra civile» e «Dobbiamo trascinarli fuori dal Congresso. È tirannia». Era stato il primo a entrare nel Congresso da una finestra rotta, poco dopo le 14: un video di quel giorno lo mostra mentre insegue un agente di polizia del Campidoglio insieme a un gruppo di manifestanti, gridando «Questa è la nostra America!». Lasciò l’edificio dopo una decina di minuti e fu arrestato poche settimane dopo l’attacco.
I suoi avvocati avevano chiesto un anno di arresti domiciliari, sostenendo che l’uomo si fosse fatto coinvolgere dagli eventi e non avesse pianificato di assaltare effettivamente l’edificio. La condanna decisa dal giudice Timothy J. Kelly è stata più dura di quanto avviene in genere in casi simili (meno di due anni) perché, a suo avviso, Sparks non si è tuttora reso pienamente conto dell’impatto delle sue azioni. Quasi 1.500 persone sono state accusate di qualche reato in relazione all’assalto al Campidoglio: quasi 900 si sono dichiarati colpevoli di vari crimini, e più di 180 sono stati condannati da un tribunale. Trump ha promesso di graziarne gran parte in caso dovesse vincere le elezioni presidenziali il 5 novembre.