Le prime dosi di vaccino contro l’mpox sono arrivate in Nigeria

Un infermiere coperto da camice, mascherina e cuffia fa un test per l'mpox a una donna seduta dentro a una tenda bianca
(AP Photo/Moses Sawasawa)

Martedì la Nigeria ha detto di aver ricevuto 10mila dosi di vaccino contro l’mpox, la malattia precedentemente nota come “vaiolo delle scimmie”, donatele dagli Stati Uniti: è il primo paese africano a riceverle durante l’attuale epidemia, che si sta verificando in Africa. La Nigeria per ora ha confermato 40 casi di mpox dall’inizio del 2024, anche se stima che il numero reale potrebbe essere superiore a 700, e ancora nessun morto. Non sono stati registrati nel paese casi della variante più contagiosa e pericolosa, che sta circolando principalmente nella Repubblica Democratica del Congo.

La Repubblica Democratica del Congo è il paese in questo momento più colpito dall’epidemia: degli oltre 17mila casi registrati dall’inizio dell’anno, il 96 per cento si trova in Congo, che è destinato a ricevere la maggior parte delle dosi di vaccino inviate da diversi paesi, fra cui Giappone, Germania, Francia e Stati Uniti. Il Congo avrebbe dovuto ricevere il primo carico di vaccini questa settimana, ma lunedì il dottor Cris Kacita, a capo del team di coordinamento per la gestione dell’epidemia, ha detto a Reuters che ci potrebbero essere dei ritardi e che le dosi potrebbero arrivare nel paese solo la prossima settimana.

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Il virus dell’mpox è indicato dalla sigla MPXV e si trasmette stando a lungo molto vicino a una persona infettata (anche solo parlandole faccia a faccia), o attraverso oggetti con cui era stata in contatto, come lenzuola, abiti o aghi per iniezioni. La malattia può essere asintomatica o causare sintomi di diversa gravità, tra cui i più comuni sono eruzioni cutanee, febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, spossatezza e linfonodi ingrossati. Lo scorso 14 agosto l’mpox è stata dichiarata un’emergenza sanitaria internazionale dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

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